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Emanuele Aldrovandi racconta il nostro presente tra grottesco e surreale con "L’estinzione della razza umana"

In scena al Teatro Franco Parenti di Milano dal 6 all'11 giugno

Ufficio stampa

Scritto e diretto da Emanuele Aldrovandi, giovane pluripremiato autore e regista emiliano, "L’estinzione della razza umana" arriva al Teatro Parenti di Milano, dal 6 all'11 giugno. Lo spettacolo è una sorta di esorcismo, catartico e liberatorio, che ci aiuta a metabolizzare il nostro presente con ironia, lucidità e un pizzico di grottesco surrealismo. In scena la storia di cinque esseri umani nel periodo di passaggio all’età adulta che cercano di scavare dentro di sé senza pietà per trovare l’ultima cosa a cui aggrapparsi.

In un mondo incastrato dentro ritmi frenetici e disumani, che sottraggono tempo al pensiero e all’introspezione, l’arrivo di un virus che trasforma le persone in tacchini blocca e distorce ogni cosa. Così, le due coppie protagoniste della storia, persone comuni, portatrici ognuna di una diversa posizione filosofica della vita, si ritrovano nell’androne di un palazzo assalite da domande, frustrazioni e paure.

Emanuele Aldrovandi ha raccolto negli ultimi dieci anni numerosi consensi sia in teatro sia al cinema. Il suo corto Bataclan ha vinto il Nastro d’Argento nel 2021 come miglior cortometraggio italiano. I suoi testi, hanno vinto premi come il Riccione-Tondelli, Il Premio Nazionale Luigi Pirandello, il Premio Hystrio e il Mario Fratti Award. Questo testo è stato scritto nel 2021, è stato selezionato da Eurodram 2022, il comitato che segnala le migliori novità drammaturgiche adatte alla circuitazione internazionale.

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