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Impagnatiello, l'amante: "A Giulia interessava solo il suo bambino, voleva lasciare Alessandro"

Dal verbale dell'altra donna del barman è emerso il contenuto dell'incontro con la vittima. "Ci siamo abbracciate per solidarietà". Del killer ha detto: "Non l'ho fatto entrare in casa, avevo paura"

Dal verbale dell'amante di Alessandro Impagnatiello è emerso il contenuto dell'incontro che la ragazza ha avuto con Giulia Tramontano, prima dell'omicidio della 29enne. "Mi ha detto che Alessandro non avrebbe mai visto il figlio e che a lei interessava solo il bimbo e la sua salute". È quanto la giovane ha dichiarato il 31 maggio, raccontando di aver incontrato Giulia, accoltellata poche ore dopo dal suo convivente. "Non sapeva se si sarebbe recata a Napoli dai suoi genitori, ma sicuramente non voleva più vedere Alessandro. Sarebbe comunque tornata a Senago, dopo il nostro incontro, per parlare con lui e per lasciarlo".

"Io e Giulia ci siamo abbracciate per solidarietà"  Con Giulia "abbiamo chiacchierato tranquillamente. Siamo state insieme un'ora circa, dopo di che lei è andata via. Il nostro incontro è stato veramente cordiale, tant'è che appena ci siamo viste ci siamo abbracciate per solidarietà femminile", ha aggiunto la giovane.

"Ho offerto a Giulia di dormire da me"  Al termine dell'incontro, la ragazza con cui Impagnatiello aveva una relazione parallela ha detto a Giulia "che se ne avesse avuto bisogno poteva venire da me a casa a dormire. Lei disse di non preoccuparmi, ringraziandomi". Dopo aver declinato l'invito, la 29enne è tornata a casa per lasciare il barman, ma all'ora di cena lui l'ha accoltellata.

Fotogallery - Sassari, Giulia Tramontano ricordata con una scultura di sabbia

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Una scultura di sabbia per ricordare Giulia Tramontano, la 29enne incinta uccisa da Alessandro Impagnatiello. A crearla l'artista nuorese Nicola Urru sulla spiaggia del Terzo Pettine di Platamona, sul litorale di Sorso (Sassari). Nell'opera realizzata a mano, la ragazza viene ritratta mentre guarda teneramente il suo pancione, come in una delle sue foto circolate dopo l'omicidio.

"Alessandro voleva entrare in casa mia, ma io avevo paura"  L'amante ha parlato poi del comportamento che l'uomo ha avuto nei suoi confronti dopo aver accoltellato Giulia: "Lui insisteva perché lo facessi entrare in casa, ma io non ho voluto perché avevo paura - ha spiegato -. Non sapevo che fine aveva fatto Giulia e di che cosa fosse capace". Sabato 27 maggio - ha continuato - "Alessandro ha iniziato a chiedermi di vederci. Le sue richieste erano talmente pressanti che mi ha accompagnato un collega a casa, poiché anche loro erano preoccupati".

"Prese dal lavoro i guanti del delitto"  I guanti in lattice azzurri che Impagnatiello ha usato per spostare il corpo di Giulia li ha presi "dal lavoro", ha rivelato la giovane, collega del barman, spiegando di aver notato che il 30enne, ora in carcere, il giorno dopo il delitto è uscito dal bar con i guanti che spuntavano dal suo zaino e che è riuscita a fotografare.

"Alessandro mentiva e io iniziai a registrarlo"  Aveva scoperto tutto "dalle varie menzogne che Alessandro mi aveva raccontato, a cui io non credevo" e "per raccogliere altre prove e metterlo alle strette (...) avevo quindi iniziato da un po' a registrare le conversazioni tra me e lui", ha spiegato ancora la ragazza agli investigatori. La giovane ha poi messo in fila tutte le bugie che l'uomo nel corso dei mesi le ha raccontato per farle credere che lui e Giulia "si erano lasciati verso dicembre o gennaio, il periodo in cui avevo scoperto di essere incinta".

"Per 9 minuti mi ha detto che Giulia stava dormendo"  E ancora, la donna ha parlato di una videochiamata di 9 minuti in cui Impagnatiello, che aveva appena ucciso la convivente, le assicurava che Giulia stava bene. Prima le ha detto che stava dormendo nella loro camera da letto e poi che in realtà era andata da un'amica. Quella sera l'amante, preoccupata perché Giulia non rispondeva ai suoi messaggi, aveva "cercato di capire dove fosse" e aveva cominciato a cercare l'uomo, che aveva risposto solo alla terza chiamata.

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