Il fratello di Emanuela Orlandi, Pietro, ha commentato le dichiarazioni di un ex carabiniere, Antonio Goglia, che, in una lettera inviata al sostituto procuratore Stefano Luciani, incaricato di riaprire le indagini sul caso, ha detto che la ragazza scomparsa il 22 giugno del 1983 sarebbe sepolta a Castel Sant'Angelo, assieme a Mirella Gregori. "È pura follia, com'è possibile che gli venga data tutta questa attenzione?", ha detto Pietro Orlandi.
La lettera dell'ex carabiniere - "Avendo condotto studi approfonditi e basandomi su fatti concreti che al momento ritengo preferibile non porre in evidenza, vi comunico che nei sotterranei del Castel Sant'Angelo, dietro una porta rinforzata, dovrebbe trovarsi una stanza di circa 20 metri quadri nella quale dovrebbero trovarsi resti umani, compresi quelli di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. La struttura dovrebbe ricadere sotto l'Autorità del Comune di Roma e perciò non dovrebbe essere difficile approntare un sopralluogo", si legge nella missiva scritta dall'ex carabiniere e pubblicata da ItaliaOggi.
Il commento di Pietro Orlandi - "Lo conosco da anni - ha spiegato Pietro -, ogni volta cambia ipotesi e gli viene dato tutto questo spazio. È uno che racconta frottole". "Già in passato - ha ricordato Orlandi - aveva scritto in procura, ogni volta con ipotesi senza riscontri e completamente diverse tra loro. È passato, come movente, dalla teologia della liberazione ai preti pedofili di Boston, dal terrorista Carlos ai Marrani e altri". Secondo il fratello di Emanuela Orlandi, "il suo intento è apparire su un articolo e, grazie a Nicotri che l'ha intervistato, ci riesce. Assurdo". Secondo Piero Orlandi, "il fatto allucinante è che tutti gli vanno dietro e questo crea la solita confusione. Poi in un momento particolare come questo è assurda questa cosa, veramente assurda".
Per i 40 anni dalla scomparsa sit-in e all'Angelus - Per ricordare i 40 anni dalla scomparsa di Emanuela, verrà fatto un sit-in a Roma. Lo ha annunciato su Facebook il fratello Pietro: "Sono stato in Questura per l'autorizzazione al sit-in, per ricordare, purtroppo, i 40 anni dal rapimento di Emanuela. Sono sincero, non avrei mai immaginato di arrivare a 40 anni senza verità ma continueremo a pretenderla sempre. Sarà domenica 25 giugno in un orario diverso dal solito. Il sit-in sarà a Largo Giovanni XXIII tra Castel Sant'Angelo e via della Conciliazione, inizierà alle 10 e a mezzogiorno andremo tutti a San Pietro per l'Angelus".
"Sono sicuro che Papa Francesco - ha aggiunto - vista la sua recente volontà a fare chiarezza sul rapimento, non mancherà di ricordare Emanuela e la necessità, dopo quarant'anni, di verità e giustizia. E noi saremo lì ad ascoltare le sue parole. Lo fece giustamente, per difendere il ricordo e la dignità di Wojtyla, lo farà, mi auguro, per difendere il ricordo e la dignità, troppo spesso calpestata, di Emanuela". "Chiedo una cortesia a tutti quelli che verranno, spero tantissimi - ha concluso - di portare una foto di Emanuela da tenere in mano o spillata, soprattutto quando andremo in Piazza San Pietro".