Nella giornata di giovedì 1 giugno Stati Uniti e Taiwan hanno firmato un nuovo accordo commerciale provocando l'irritazione della Cina, alle prese con tensioni politiche e militari con Taipei. Il patto - che mira a razionalizzare i controlli doganali, a migliorare le procedure normative e a stabilire misure anticorruzione tra i due firmatari - ha scatenato l'immediata reazione di Pechino, che ha invitato Washington a "non inviare segnali alle forze indipendentiste di Taiwan in nome del commercio".
"Niente patti con Taiwan" - L'accordo è stato sottoscritto nell'ambito di una serie di colloqui bilaterali, che ufficialmente prendono il nome di "Iniziativa Usa-Taiwan sul commercio del XXI secolo". Prima della firma, il portavoce del ministero degli Esteri cinese Mao Ning aveva avvertito di non approvare alcun patto caratterizzato da "connotazioni di sovranità o di natura ufficiale con la regione cinese di Taiwan".
I firmatari - Come dichiarato da Sam Michel, portavoce del Rappresentante del commercio americano, l'accordo è "destinato a rafforzare e approfondire le relazioni economiche e commerciali" tra i due Paesi. L'intesa è stata firmata dai rappresentanti dell'American Institute di Taiwan (l'ambasciata americana de facto a Taipei) e dell'Ufficio di rappresentanza economica e culturale di Taipei negli Stati Uniti (la missione diplomatica de facto dell'isola).
I prossimi passi - Il patto è stato sancito per approfondire i legami economici tra i due firmatari, anche se inevitabilmente manda un segnale a Pechino, che rivendica la piena sovranità sull'isola. Alan Lin, portavoce del gabinetto di Taipei, parla di un'intesa "di portata storica" e di un "nuovo inizio". Taiwan, ha aggiunto, "continuerà a muoversi verso un accordo di libero scambio completo con gli Stati Uniti per garantire la propria sicurezza economica".
Niente bilaterale Usa-Cina - L'accordo commerciale cade proprio all'inizio del vertice dello Shangri-La Dialogue, la conferenza annuale sulla sicurezza dell'Asia-Pacifico, che si tiene a Singapore dal 2 al 4 giugno. Il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin e il suo omologo cinese Li Shangfu partecipano all'evento, ma a differenza degli scorsi anni non è in programma un bilaterale. Austin ha espresso dispiacere per la decisione di Pechino di rifiutare l'incontro: "È importante che i Paesi con capacità significative parlino tra loro in modo da gestire le crisi e impedire che le cose vadano fuori controllo inutilmente", ha detto.
Il fronte caldo - Le tensioni tra Cina e Taiwan non accennano a diminuire. Proprio la settimana scorsa, il ministero della Difesa di Taipei aveva denunciato l'attraversamento dello Stretto di tre navi cinesi, tra cui la portaerei Shandong. "Una flottiglia dell'Esercito popolare di liberazione composta da tre navi, guidata dalla portaerei Shandong, ha attraversato lo Stretto di Taiwan intorno a mezzogiorno di oggi a ovest della linea mediana in direzione nord", aveva dichiarato il ministero in una nota.