azienda lodigiana

Ferrari Formaggi celebra quest’anno i suoi primi 200 anni con un libro artistico

Un racconto che porta a rivivere la storia dei consumi e soprattutto il grande boom economico del secondo dopoguerra

L’azienda lodigiana Ferrari Formaggi celebra quest’anno i suoi primi 200 anni. Un traguardo importante, che ha raggiunto grazie alla capacità di innovare e anticipare le richieste del mercato e grazie alle figure pionieristiche che hanno guidato in questi due secoli l’azienda: prima fra tutte Giovanni Ferrari. Una storia unica raccontata attraverso la realizzazione di un libro artistico, "Ferrari Giovanni Industria Casearia 200 Anni", firmato dall’artista fotografo Carlo Valsecchi.

Un racconto che si sviluppa attraverso la valorizzazione degli impianti industriali, con la realizzazione da parte dell’artista di 36 scatti, rigorosamente in analogico, che permettono di osservare il mondo industriale e impiantistico: si tratta di vere e proprie opere che fanno immergere lo spettatore nella tecnologia che ogni giorno permette di portare in tavola prodotti di alta qualità.

Laura Ferrari, Presidente dell’azienda, spiega, insieme alle sorelle Silvia e Claudia cosa ha spinto a volere questa opera: “Un libro che rifugge l’autocelebrazione storica e lascia all’interpretazione dell’artista Carlo Valsecchi raccontare l’identità della nostra azienda. Un’operazione inedita per un’industria casearia, confrontarsi con l’arte. Il suo sguardo ha colto immagini di ciò che quotidianamente è nei nostri occhi andandone all’essenza, seguendo la sua poetica. Ripercorrendo due momenti fondamentali del nostro fare impresa, il moderno packaging e la tradizionale produzione del Parmigiano Reggiano, ha fatto emergere il nostro tratto di innovatori e artigiani. La precisione, la tecnologia, la cura, la pazienza e l’arcaico: tutto ciò che rappresenta la nostra identità e i nostri valori si ritrova nell’acciaio degli impianti, nella trasparenza dei laminati, nell’azzurro dei pavimenti, nella luce delle lame, nel paglierino dei formaggi, nei bianchi del latte in trasformazione, nell’oro delle forme, nel rame delle caldaie, negli “ottovolanti” dei robot, nelle geometrie del magazzino, nei mattoni di cotto delle pareti. Il cerchio, che tutto comprende, ricorre nelle immagini a significare il rapporto tra la tradizione e il futuro.”

Il libro, edito da Dario Cimorelli, si arricchisce anche di un racconto, suddiviso in 11 capitoli, scritto dal giornalista e scrittore Angelo Pannofino, che ha raccolto le testimonianze della famiglia, di collaboratori e di figure vicine all’azienda famiglia, per raccontarne il percorso. Un racconto che svela la natura visionaria dell’imprenditore Giovanni Ferrari attraverso le grandi intuizioni di mercato, per aver colto le potenzialità della grande distribuzione ai suoi albori in Italia nei primi anni ’60 offrendo una gamma ampia di formaggi preconfezionati adatti alla vendita sullo scaffale a libero servizio e successivamente, negli anni ’80, per l’ideazione di Gran Mix, primo formaggio grattugiato fresco ad approdare sulle tavole degli italiani.

Un racconto che porta a rivivere la storia dei consumi e soprattutto il grande boom economico del secondo dopoguerra. Questo viaggio nel tempo e nella storia di una famiglia termina confermando che innovazione e sostenibilità rappresenteranno anche per il futuro i riferimenti per la sua crescita come definiti nel progetto “Casa della sostenibilità Ferrari”. Una lettera introduttiva ringrazia tutti coloro che hanno preso parte a questa storia innanzitutto a chi ha lavorato (alcuni anche per una vita intera) presso l’azienda lodigiana, e tutti coloro che le hanno accordato fiducia contribuendo al suo sviluppo.