INGIUSTA DETENZIONE

Palermo, da assolto 49enne resta ai domiciliari per due anni: l'avvocato era morto

L'uomo, un 49enne accusato di stalking, era stato dichiarato incapace di intendere e volere. Ora farà causa allo Stato

© Carabinieri

Siamo a Giardinello, provincia di Palermo, il 25 settembre 2020. Un uomo, all'epoca 47enne, viene fermato con l'accusa di stalking. L'arrestato, una persona che presentava disturbi mentali, viene sottoposto a misura cautelare, ma il processo si conclude con l'assoluzione in primo grado il 19 maggio 2021, sentenza che viene confermata a ottobre dello stesso anno. Per l'uomo, dichiarato incapace di intendere e volere, viene disposto il ricovero in una struttura assistita, in cui però non verrà mai trasferito.

L'intervento dei carabinieri -

 Il 49enne nel frattempo continua a rimanere agli arresti domiciliari. Il suo avvocato difensore era infatti deceduto e nessuno gli era succeduto. L'uomo vive in campagna in condizioni disagiate e ad aiutarlo sono stati i carabinieri che hanno richiesto la nomina di un nuovo avvocato. Ad assisterlo ora sono gli avvocati Rocco Chinnici, Luigi Varotta e Francesco Foraci, che hanno ottenuto la revoca dei domiciliari e preannunciano di fare causa al ministero della Giustizia per l'ingiusta detenzione subita dall'ex imputato, dimenticato dallo stesso Stato.  

Le parole degli avvocati -

 "Ci siamo attivati per aiutare questa persona, dopo aver cercato di comprendere per quale titolo si trovasse sottoposto ancora sottoposto alla misura dei domiciliari", spiegano i nuovi rappresentanti. "Si tratta di una vicenda umana che evidenzia quanto sia importante il ruolo del difensore nel processo. Abbiamo ricostruito l’iter della posizione giuridica del soggetto con la collaborazione delle cancellerie e il pm ha immediatamente disposto la scarcerazione perché non vi era più alcun titolo che potesse giustificare il regime coercitivo al quale era sottoposto".

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