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Emilia-Romagna, dopo l'alluvione scattano i divieti di balneazione

Sono infatti 19 i punti (su 98) lungo la costa in cui le acque non risultano conformi ai parametri

Dopo che l'acqua delle alluvioni della scorsa settimana è arrivata nel mare, scattano i divieti di balneazione nella parte settentrionale della riviera romagnola. Sono infatti 19 i punti (su 98) lungo la costa in cui le acque non risultano conformi ai parametri. E' quanto emerge dalla rilevazione effettuata dall'Arpae. I punti, spiega una nota della Regione, sono interessati "più di altri dagli effetti dell'alluvione che ha coinvolto diversi corsi d'acqua con afflusso a mare", in particolare nel Ravennate, nel Cesenate e nel Ferrarese. Al riguardo "saranno emanate dai sindaci ordinanze di non balneabilità fino al rientro al di sotto delle soglie previste".

Non certo una buona notizia in vista dell'inizio della stagione turistica. Si tratta di un effetto abbastanza atteso dell'alluvione che, infatti, riguarda soprattutto il litorale ravennate, dove sfociano alcuni dei fiumi che sono esondati. Le analisi verranno ripetute nei prossimi giorni e l'auspicio è che i valori possano tornare in fretta sotto i livelli di allarme.

Nessun problema, invece, per l'area del Riminese, dove i controlli hanno confermato che il mare è pulito e dove, quindi, la stagione balneare può cominciare senza problemi.

Alluvione Emilia-Romagna, "Tin bota" disegnato con i lettini dallo stabilimento balneare

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Il messaggio lanciato sui social dallo stabilimento "Spiaggia 121" di Rimini: "Tin bota", ovvero "Teniamo botta", e un cuore disegnato con i lettini

Si continua a spalare per liberare strade e case dal fango  Nelle città e nei paesi che nelle scorse settimane sono andati sott'acqua, si continua intanto a spalare per liberare strade e case dal fango. Come a Conselice, il centro del Ravennate dove era scattata anche un'allerta sanitaria perché non si riusciva a liberare il paese dalle acque. La situazione sta tornando alla normalità, ma i danni sono molto consistenti e il lavoro di pulizia da svolgere è immane.

Arrivano i primi contributi per le famiglie alluvionate  Mentre il livello di allerta continua a calare (sono per la prima volta dall'emergenza meno di mille le persone che si trovano nei centri di accoglienza o negli alberghi perché non possono rientrare in casa), cominciano le procedure per far avere i primi soldi per le famiglie che hanno subito danni. Entro il 30 giugno tutti quelli che hanno avuto la casa allagata possono presentare la domanda per ricevere un acconto di tremila euro, a cui si può aggiungere un saldo di duemila e un contributo forfettario di 750 per la perizia. Regione e Protezione civile hanno predisposto procedure il più snelle possibile per facilitare l'erogazione dei soldi.

Dai prossimi giorni, poi, partirà la ricognizione puntuale dei danni, un'operazione non semplice perché coinvolge moltissimi cittadini e moltissime famiglie che hanno avuto la casa allegata. Ingentissimi anche i danni all'agricoltura, considerando anche il fatto che l'alluvione è arrivata proprio in un momento cruciale per la maturazione della frutta e delle altre colture che caratterizzano l'agricoltura della Romagna.

Fotogallery - Alluvione in Emilia-Romagna: rifiuti e acqua stagnante, preoccupa la situazione sanitaria a Conselice

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Ancora in stallo la questione del commissario  Ancora in stallo, invece, la questione della nomina del commissario, fra le richieste del territorio (sostenute anche dalla segretaria del Pd Elly Schlein e da Romano Prodi) di individuare una figura che conosca bene il territorio e che abbia consolidati rapporti istituzionali. Un identikit che risponde al nome del presidente della Regione Stefano Bonaccini. Il governo sta invece lavorando su una figura tecnica, anche se la cosa, probabilmente, non si risolverà prima di qualche giorno. 

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