dopo mesi di mobilitazione

Salvo lo storico glicine di Milano: cambia il progetto del museo della Resistenza

Dopo mesi di polemiche e di mobilitazione dei cittadini è stata trovata una soluzione per risparmiare dal taglio la storica pianta

Il glicine di Milano non sarà abbattuto e continuerà a vivere nel luogo dove cresce rigoglioso da circa 70 anni e dove nascerà il museo nazionale della Resistenza. Dopo mesi di polemiche e di mobilitazione di cittadini e vip, che hanno raccolto oltre 52 mila firme per chiedere al Comune di non abbattare la storica pianta, è stata trovata una soluzione. Museo della Resistenza e piante conviveranno nella stessa area, come era stato auspicato anche dall'Anpi nazionale. Il progetto del museo della Resistenza, il cui edificio è firmato dagli architetti Herzog & De Meuron, verrà modificato nella sua parte esterna e le piante presenti nell'area saranno salvate quasi tutte, glicine in primis.

Il glicine sarà salvato "integralmente - ha annunciato il sindaco Giuseppe Sala che ha incontrato gli esponenti delle associazioni e i cittadini del quartiere. - Verrà potato per permettere i lavori ma in un paio di anni tornerà esattamente come oggi. Poi ci sono cinque piante, quattro tigli e un bagolare, due tigli li possiamo salvare al 100%. Sugli altri si lavorerà".

Il Comune consegnerà così l'area al ministero della Cultura e poi all'impresa che aprirà il cantiere. Poco dopo inizieranno gli scavi dove verranno protette le piante. Il Museo nazionale della Resistenza vedrà la luce nel 2026.

Nelle ultime settimane sono tanti i personaggi noti che hanno fatto sentire la loro voce per salvare dall'abbattimento il glicine di piazzale Baiamonti: dal cantante Elio, all'attore e scrittore Fabio Volo, fino all'attore Giovanni Storti del trio Aldo, Giovanni e Giacomo. C'era anche lui in piazza nell'ultima manifestazione organizzata per salvare la pianta e chiedere una modifica del progetto. "Forse è proprio questo glicine il simbolo della Resistenza", ha osservato.

La mobilitazione ha unito centrosinistra e centrodestra: dai Verdi, fino a Fratelli d'Italia e Forza Italia è stato bipartisan il coro di politici che si erano schierati in difesa dello storico glicine e che hanno espresso soddisfazione all'annuncio di Sala, insieme alle associazioni dei cittadini.

"Vittoria! Il glicine è salvo - ha commentato il capogruppo dei Verdi in Comune Carlo Monguzzi. - Dopo mesi di battaglie e di assurda resistenza del sindaco e di tutti gli assessori che volevano a tutti i costi abbattere gli alberi, ora il Comune di Milano fa retromarcia e modifica il progetto come avevamo chiesto".

Questa "è una vittoria per tutti i milanesi - ha spiegato l'assessore lombardo al Territorio e Sistemi verdi, oltre che consigliere comunale, Gianluca Comazzi -, che così potranno continuare a godere di questo magnifico simbolo cittadino dal valore storico e culturale inestimabile". Ma per il sindaco Sala, in questa vicenda "tanti hanno parlato e pochi hanno fatto".

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