Intelligenza artificiale, l'allarme delle big tech: può portare all'estinzione
Una nuova dichiarazione firmata da un gruppo di ricercatori e manager operanti nel campo dell'IA, mette in guardia sui rischi che questa tecnologia potrebbe rappresentare in futuro
L'Intelligenza artificiale potrebbe portare all'estinzione dell'umanità. È l'allarme lanciato dagli esperti del settore tra cui Sam Altman, a.d. del produttore di ChatGPT OpenAI, Demis Hassabis, amministratore delegato di Google DeepMind, e Dario Amodei di Anthropic. "Mitigare il rischio di estinzione dell'Intelligenza artificiale dovrebbe essere una priorità globale insieme ad altri rischi su scala sociale come le pandemie e la guerra nucleare", si legge in una dichiarazione congiunta pubblicata sul sito Centre for AI Safety.
Anche altri importanti figure del settore come il dottor Geoffrey Hinton, Yoshua Bengio, professore di informatica all'Università di Montreal e Yann LeCunn professore della NYU, considerati dei pionieri nel loro campo hanno deciso di firmare la dichiarazione. Altri esperti invece sostengono che questo scenario sia da considerare alquanto irrealistico. Arvind Narayanan, informatico dell'Università di Princeton, ha dichiarato alla BBC che i rischi da considerare sono altri e non sono minimamente paragonabili a quelli descritti nel documento: "L'attuale intelligenza artificiale non è neanche lontanamente capace di far materializzare questi rischi. Anzi, questo distrae l'attenzione dai possibili danni a breve termine dell'IA".
L'avvertimento di Elon Musk Non si tratta del primo allarme di questo tipo. Lo scorso marzo un gruppo di esperti del settore, tra cui Elon Musk, uno dei fondatori di OpenAI, aveva scritto una lettera in cui chiedevano di sospendere lo sviluppo della nuova generazione di sistemi più potenti di Gpt-4. "I sistemi potenti di IA dovrebbero essere sviluppati solo quando si ha fiducia che i loro effetti saranno positivi e i loro rischi gestibili", si legge nella lettera in cui si parla di una "corsa fuori controllo allo sviluppo e al dispiegamento di potenti menti digitali che nessuno, neanche i loro creatori, possono capire, prevedere e controllare".
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