Aggressioni ai prof in aumento, uno studente su cinque quest’anno ne è stato testimone: nel 30% dei casi sono state di tipo “fisico”
I dati certificano l’aumento dei fenomeni di violenza verso i docenti, come anche l’inquietante correlazione tra questi ultimi e la disponibilità di uno smartphone per filmarli. A confermalo anche un sondaggio effettuato da Skuola.net su 1.800 alunni delle superiori. I docenti, dal canto loro, spesso cercano di minimizzare per evitare degenerazioni. Ma le famiglie non sempre li supportano
Si chiude un anno scolastico record in fatto di violenze, anche fisiche, subite dai docenti per mano dei propri alunni. Al di là dei casi di cronaca, a evidenziarlo è anche una recente rilevazione effettuata dal portale Skuola.net - su un campione di 1.800 ragazze e ragazzi delle scuole superiori - secondo cui, soltanto da settembre a oggi, circa 1 studente su 5 dice di aver assistito a uno scontro frontale tra un suo compagno e il professore di turno, mentre si trovavano in classe. In un caso su tre si è trattato addirittura di episodi sistematici e non isolati. Se, poi, allarghiamo lo spettro d’indagine a chi, se non quest’anno, in passato è stato testimone di fatti del genere se ne deduce che 1 alunno su 3, almeno una volta nella sua carriera di studente, ha dovuto fare i conti con manifestazioni di violenza rivolti all’indirizzo di un docente in cattedra.
Dalle parole ai fatti il passaggio è breve
Ad aggravare ulteriormente la situazione, ci si mette anche il tenore di queste azioni. E’ vero che nella stragrande maggioranza dei casi (70%) si tratta di aggressioni che si fermano sul piano verbale - insulti, risposte fuori luogo, proteste rumorose - ma è comunque enorme il dato di coloro che riportano anche di episodi molto simili a una lite da bar: il 18% racconta soprattutto di aggressioni “fisiche” (lancio di oggetti, faccia a faccia, mani addosso, ecc.) e un ulteriore 12% denuncia un mix tra parole pesanti e affronti a corta distanza. Inoltre, in analogia con gli episodi di bullismo scolastico, di solito viene preso di mira un solo docente: così racconta il 64% degli studenti che a scuola hanno assistito agli attacchi verso i professori.
Gli smartphone peggiorano la situazione
Sembra, dunque, che per le nuove generazioni di studenti la figura dell'insegnante abbia perso quell’aura di inviolabilità che da sempre questa ha portato con sé. Anche se, forse, il più delle volte alla base potrebbero non esserci profondi dissidi personali ma la voglia di “dare spettacolo”. L’era digitale, in questo, potrebbe averci messo lo zampino. Ben il 40% dei ragazzi che hanno condiviso episodi violenti dice che durante lo svolgersi dei fatti qualcuno si è occupato di riprendere la scena. E, tra loro, oltre l’80% sostiene che spesso e volentieri la “sfida” è stata creata o perlomeno resa più scenografica proprio per essere filmata. Il che spiega pure perché, poi, puntualmente quelle immagini finiscono su un social network, a disposizione di una platea allargata (56%), oppure su un chat scolastica (20%) o di classe (16%).
I docenti provano ad arginare la situazione
Dinamiche che danno l’idea di quanto il fenomeno sia sottostimato. Anche perché, spessissimo, sono gli stessi docenti a contenere la questione dentro le quattro mura della classe. Stando ai racconti degli studenti, la soluzione più adottata - così nel 60% dei casi - è stata il provvedimento “interno”: una nota sul registro o qualcosa di simile. In 1 caso su 4 i prof hanno preferito addirittura subire in silenzio per non dare troppo risalto alla cosa e, al massimo, hanno alzato la voce. Solo nel 15% dei casi il docente ha coinvolto la presidenza. Ed è qui che, eventualmente, sorgono i problemi: in 2 casi su 3 si è arrivati alle punizioni severe, come la sospensione, lavori socialmente utili o il coinvolgimento della famiglia.
Le famiglie non sempre aiutano
Genitori che, però, in genere solamente poche volte (22%) si schierano apertamente dalla parte dell’insegnante. La maggior parte (49%) vuole prima valutare il caso e un preoccupante 29% tende ad appoggiare il figlio a prescindere. Allo stesso modo, quando si verificano questi episodi, gli altri studenti non fanno granché per arginare il problema: solo in 1 caso su 5 il grosso della classe ha preso le parti del docente, in 1 caso 3 ha persino alimentato la cosa sostenendo l’aggressore, nel resto dei casi ha osservato senza fare nulla. Segno che, continuando a sottovalutare la questione, si rischia soltanto di far degenerare la situazione più di quella che già è.
“Ormai non possiamo più derubricare le prevaricazioni degli studenti verso i docenti come un fatto isolato: i casi di cronaca e i dati rilevati da Skuola.net ci parlano di un fenomeno che è in netta crescita rispetto al passato. E gli interventi da mettere in campo sono molteplici: dal sostegno psicologico agli studenti, per evitare la degenerazione di alcuni disagi in comportamenti aggressivi o violenti, alla sensibilizzazione delle famiglie, che spesso tendono a prendere le parti dei propri figli. Senza dimenticare la formazione dei docenti: gestire gli adolescenti nel terzo millennio è molto complesso e non si può prescindere da una preparazione specifica”, così Daniele Grassucci, diretto di Skuola.net.
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