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Inchiesta Covid, la procura di Brescia chiede l'archiviazione per Conte e Speranza

I parenti delle vittime: "Tradita la memoria dei nostri cari"

Ansa

La procura di Brescia, che indaga sulla gestione della prima ondata di Covid nella Bergamasca, ha chiesto al Tribunale dei Ministri di archiviare l'indagine nei confronti dell'ex premier Giuseppe Conte e dell'ex ministro della Sanità Roberto Speranza. Lo si apprende da fonti legali. "Questa non è giustizia. Con questa richiesta è stata tradita per l'ennesima volta la memoria dei nostri cari e il loro sacrificio", commentano i familiari delle vittime del Covid19 dell'Associazione "Sereniesempreuniti".

La rabbia dei parenti delle vittime  "Ricordiamo che la Procura di Bergamo, - si legge in una nota dell'associazione - partendo anche dai nostri esposti, ha lavorato 3 anni a questa maxi indagine che coinvolge politici e funzionari a tutti i livelli. Le responsabilità accertate che hanno causato le morti dei nostri cari sono inconfutabili". "Anche noi, con i nostri legali - proseguono i familiari delle vittime -, da 3 anni ci battiamo per fare memoria e per ottenere la verità. Ora toccherà al Tribunale dei Ministri esprimersi: la questione non è chiusa, confidiamo nella presa di coscienza di quanto accaduto, perché il Covid19 non è stato uno tsunami come ci vogliono far credere: molte morti si sarebbero dovute evitare e qualcuno è responsabile di ciò".

Il team dei legali (avvocati Consuelo Locati, Giovanni Benedetto, Luca Berni, Piero Pasini, Alessandro Pedone) ha aggiunto: "Attendiamo la decisione del Tribunale dei Ministri e di capire le motivazioni della richiesta avanzata dalla Procura di Brescia soprattutto a fronte delle evidenze documentali contestualizzate in un'indagine di tre anni espletata in modo approfondito e coraggioso dalla Procura di Bergamo". "Come figlia di una vittima - conclude l'avvocata Locati - personalmente sento questa richiesta poco rispettosa, sotto il profilo squisitamente umano, della memoria delle vittime e dei familiari sopravvissuti che chiedono che la verità emerga all'esito di un procedimento in contraddittorio, come prevede peraltro un ordinamento democratico". 

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