Tra i residenti di Conselice c'è chi vede un rischio maggiore del rischio infezioni dopo l'alluvione: gli sciacalli. I coniugi Paola e Silvano spiegano ai microfoni di "Mattino Cinque News" perché hanno deciso di rimanere nella loro casa nonostante l'ordinanza di evacuazione emessa dal comune per l'allerta sanitaria: "Nelle villette a schiera qui accanto hanno rubato, come si fa ad andarsene quando i ladri tentano di venire?", si domanda la signora. E il marito aggiunge: "Non si può abbandonare una casa dopo cinquant'anni di sacrifici, noi abitiamo al secondo piano e abbiamo tutto. L'ordinanza è arrivata solo ieri ma io ho detto da subito che restavo, il rischio c'è sempre".
Alle preoccupazioni di Paola e Silvano risponde in collegamento Matteo Bassetti, primario del reparto di malattie infettive del San Martino di Genova: "Il sindaco, tardivamente, ha detto che le case andavano liberate perché è instabile la situazione di salute", dice l'infettivologo. "Con le vaccinazioni si previene nell'immediato il rischio di contrarre il tetano mentre per l'epatite ci vuole più tempo. Di certo nella settimana passata siete stati esposti a un grosso rischio sanitario". Ai residenti di Conselice e della Romagna che hanno deciso di rimanere nelle proprie abitazioni lo scienziato consiglia di "evitare ogni tipo di contatto diretto col fango e l'acqua infetta".