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Comunali, Meloni e il centrodestra per l'en plein, Conte-Schlein "quasi" insieme sul palco

La sfida tra centrodestra e centrosinistra si gioca a qualche decina di chilometri di distanza

Ansa

La corsa delle comunali 2023 si sta avvicinando al traguardo del voto del 28-29 maggio. Tempo di ultimi colpi, tempo di comizi finali. I leader dei partiti di centrodestra, a partire da Giorgia Meloni, si sono riuniti a Catania per far tornare la coalizione in Sicilia ai fasti dei tempi di Berlusconi, quelli del celebre "61 a zero". Più a sud, a Siracusa, Giuseppe Conte chiude la campagna elettorale con la prima "iniziativa" condivisa tra M5s e Pd nell'ambito di queste amministrative: da remoto si è collegata la segretaria dem, Elly Schlein. Si vota in 128 Comuni, di cui quattro capoluoghi: Catania, Ragusa, Trapani e Siracusa. Qui la soglia da superare per essere eletti al primo turno è del 40% dei voti espressi.

Il comizio del centrodestra  Meloni, Tajani, Salvini, Lupi e Trantino si fanno un selfie dal palco per ribadire il valore dell'unità di una coalizione che punta a fare l' en plein nell'Isola alle prossime amministrative. L'obiettivo è confermare la luna di miele tra il governo e il Paese a otto mesi dalla vittoria delle politiche. "Ho sempre bisogno di tornare in piazza e chiedere ai cittadini, non ai giornalisti schierati. Ma a voi, agli italiani, cosa pensate di noi. Questa Regione è strategica", ha affermato il presidente del Consiglio. "Stanno arrivando investimenti importanti, penso ai panelli dell'Enel, ai semiconduttori. La Sicilia, Catania possono diventare luoghi convenienti dove portare lavoro e sviluppo".

Le parole di Giorgia Meloni  La premier ha poi lanciato un appello alla collaborazione: "Siamo in un'emergenza continua, ci salveremo solo tutti insieme. Noi come governo faremo la nostra parte, come in Emilia. Sappiamo che non abbiamo tanti amici, non tutti sono contenti che siamo al governo, ma alla fine - prosegue tra gli applausi - vinciamo grazie al consenso. E ora cresciamo più della media europea". Quindi ha assicurato di voler andare fino in fondo sul fronte dei migranti: "Vogliamo soluzioni strutturali e alla fine la spunteremo noi".

Le parole di Tajani e Salvini e il saluto di Berlusconi  In precedenza, applaudito anche Antonio Tajani: "Vi porto il saluto di un vostro grande amico, Silvio Berlusconi", ha esordito il coordinatore di Forza Italia. "Qui abbiamo tutto il centrodestra unito, come in tutta Italia, unità sintomo di buongoverno". Le sue parole d'ordine sono Sud, sicurezza, lavoro, sviluppo economico, in sintonia e con il "sostegno del governo regionale e nazionale". Anche Matteo Salvini ha puntato sull'unità: "Più cercano di inventare divisioni tra di noi, più rafforzano la nostra amicizia: si rassegnino Conte e Schlein, lavoreremo insieme per cinque anni. In Sicilia abbiamo aperto cantieri per 28 miliardi. Questa piazza è la migliore risposta a una sinistra che dice solo dei no, no tav, no ponte, no strade". Una coalizione, appunto, che si presenta agli elettori siciliani forte del via libera al Ponte sullo Stretto: "È un'emozione da ministro e da italiano, dopo tante chiacchiere avere finalmente approvato questo progetto. Non unisce solo Sicilia e Calabria, ma tutto il Paese. Porterà centomila posti di lavoro vero e libererà mare e aria, permetterà a milioni di italiani, che ammirano questa splendida terra, di venire in Sicilia spendendo di meno", ha affermato ancora il segretario della Lega. "Il Ponte sullo Stretto è una grande vittoria di Silvio Berlusconi e di Forza Italia", gli ha fatto eco Tajani. Ad aprire la manifestazione il presidente della Regione, Renato Schifani. Quindi il ministro Nello Musumeci, catanese doc chiamato a scaldare la platea, ricordando che "in questa città il cuore è al centro verso destra".

Il comizio del centrosinistra  Qualche decina di chilometri più a sud, Elly Schlein e Giuseppe Conte alla fine si sono incrociati per un evento elettorale, seppur a distanza, dopo che durante l'intera campagna elettorale delle amministrative 2023 non hanno condiviso alcuna iniziativa. Nel comizio di chiusura a Siracusa, a sostegno della candidata comune Renata Giunta, è intervenuto il leader di M5s, insieme a Nicola Fratoianni. La Schlein si è collegata da remoto, essendo impegnata dopo poco ad Ancona a sostegno di Ida Simonella. Una "prima", questa particolare chiusura comune di Schlein e Conte, che alcuni commentatori hanno interpretato come una tregua, se non addirittura un riavvicinamento, nella "competition" tra i due partiti di opposizione.

Il messaggio di Conte  Giuseppe Conte ha rilanciato l'iniziativa del Movimento 5 Stelle, quella di un appuntamento in piazza a Roma per il 17 giugno, come a rivendicare il primato M5s sul fronte dell'opposizione al governo. Conte non solo ha ribadito le critiche il governo sul Pnrr, ma lo ha attaccato anche per la cessione di un consistente pacchetto azionario di Ita a Lufthansa. E in questa ottica di competizione è stata letta nelle scorse settimane l'assenza di comizi fianco a fianco tra Conte e Schlein anche nei Comuni, peraltro pochi, dove pentastellati e democratici sostenevano lo stesso candidato sindaco. Domenica e lunedì non solo si terranno i ballottaggi in 41 Comuni maggiori, di cui sette capiluogo, ma si svolgerà il primo turno nelle municipali in Sicilia. Anche qui Pd e M5s corrono insieme solo a Catania e Siracusa, e non a Trapani e Ragusa.

Le parole di Schlein  Conte ha fatto un tour di due giorni nell'Isola toccando varie città, tra cui Catania a sostegno di Maurizio Caserta, e a Siracusa, dove sul palco c'era anche Fratoianni. Non in presenza, ma in collegamento, ha parlato, appunto, anche Schlein. La segretaria del Pd ha scelto Ancona per parlare in presenza perché la città adriatica ha assunto un valore simbolico assoluto per il partito. Dopo aver perso la guida della Regione, una volta considerata una di quelle "rosse", mantenere l'amministrazione del capoluogo marchigiano significherebbe invertire una rotta in discesa, evitando quanto accaduto in Umbria, anch'essa una volta Regione "rossa" e ora tutta del centrodestra, sia a livello regionale che comunale. Non a caso a Terni il candidato del Pd non è arrivato nemmeno al ballottaggio. Il comizio di Schlein si è incentrato sui temi sociali, sulle critiche al governo, sui tagli alla sanità pubblica, proponendo il Pd come il "partito della cura" in alternativa alla destra. Altrettanto incisive, come quelle di Conte, le critiche al governo sul Pnrr ("ci dica quali sono le modifiche di cui parlano da mesi, senza che qualcuno le abbia viste, rischiano di far mancare l'appuntamento dell'Italia con la storia"), sul decreto lavoro che "aumenta la precarietà" e sul problema affitti, che non colpisce solo i fuorisede.

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La partita nelle altre città  Oltre che per Ancona, in casa Pd si sta col fiato sospeso anche per Brindisi. Qui i dem per raggiungere un accordo con M5s hanno scartato il loro sindaco uscente, che si è comunque ripresentato. Il candidato comune con i pentastelalti è però rimasto indietro di 11 punti rispetto a quello del centrodestra, con cui si scontrerà nel ballottaggio. A seconda dell'esito si rafforzeranno o si indeboliranno le voci in favore di un alleanza Pd-M5s. Per misurare l'impatto dell'effetto Schlein, al Nazareno, si spera nei tre capoluoghi toscani - Pisa, Massa e Siena - strappati nel 2018 dal centrodestra al Pd. Se in una o più di queste città, i democratici tornassero a esprimere il sindaco, così come a Vicenza con Giacomo Possamai, il partito si riterrebbe soddisfatto di questa prima prova elettorale sotto la guida della segretaria.

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