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Milano, la polizia locale usa manganellate e spray al peperoncino per arresto: indaga la Procura

La scena è stata ripresa da alcuni studenti e poi diffusa via social. Il sindaco Sala: "Fatto grave, aspettiamo relazione"

A Milano una trans è stata bloccata da quattro agenti della polizia locale che hanno usato spray al peperoncino e il manganello. La scena, ripresa da alcuni studenti, è stata diffusa via social e ha suscitato polemiche per i modi molto duri usati dagli agenti. La Procura sta facendo accertamenti sul caso. Anche da parte della polizia locale sono in corso verifiche per individuare eventuali responsabilità.

Sindacato: "Agenti aggrediti" -

  Secondo una prima ricostruzione, la persona bloccata è una transessuale brasiliana, che aveva aggredito gli agenti. Daniele Vincini del sindacato Sulpl, ha spiegato che i vigili erano stati chiamati alle 8:15 dai genitori di una scuola perché stava importunando i bimbi all'ingresso e perché allarmati da lei che, in parte svestita e completamente alterata, urlava di avere l'Aids. Sul posto è anche intervenuta un'ambulanza, che non è però riuscita a visitare la transessuale.

La quarantunenne, senza permesso di soggiorno e con una serie di precedenti, è stata quindi fatta salire sull'auto per portarla all'ufficio centrale arresti e fermi della polizia locale di via Custodi, nella zona dei Navigli. Lei, ha spiegato il sindacalista, ha iniziato a dare testate e si è finta svenuta. Quando gli agenti stavano aprendo la portiera ha dato un calcio violento ed è uscita, dando un calcio a un agente, "che ha riportato una prognosi di 15 giorni", per scappare a piedi fino al luogo dove è stata fermata. 

Sindaco Sala: "Video fatto grave" -

  "Mi sembra un fatto veramente grave". Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha commentato a margine del Consiglio metropolitano il video. "Non è certo una bella immagine anzi è un fatto grave. Però per potere formalmente intervenire è necessario che la polizia locale faccia una relazione, nelle more di questa relazione i vigili in questione sono stati messi in servizi interni - ha aggiunto -. Poi alla luce del risultato della relazione si potranno fare due cose: prendere provvedimenti come, ad esempio, la sospensione o anche arrivare a fare una denuncia, cosa da non escludere, da parte nostra all'autorità giudiziaria". "Adesso non voglio dire cose non precise e aspetto di leggere la relazione altrimenti rischierei di dare un commento generico e non posso farlo", ha concluso.