Un grande torneo a cavallo, all’insegna dell’abilità equestre e della tradizione: “Combattiamo per la gloria, l’onore e il denaro” diceva Oswald Von Wolkenstein, il cantore, bardo e intellettuale vissuto a Siusi allo Sciliar fra il XIV e il XV secolo, amante del bien vivre, della musica, della cultura, della competizione; a lui è stata intitolata la Cavalcata Oswald Von Wolkenstein, lo spettacolo equestre in costume più entusiasmante che quest’anno giunge alla 40° edizione. Venerdì 2 giugno ai piedi dello Sciliar, la montagna col profilo più noto dell’Alto Adige, fra Fiè, Castelrotto e Siusi, in un meraviglioso contesto paesaggistico, i cavalieri valorosi e carichi d’orgoglio per la propria squadra in gara daranno il via prima ai festeggiamenti folcloristici, poi alle sfide che esaltano le prestazioni degli esemplari di cavalli avelignesi originari della regione. Una climax di eccitazione inarrestabile fino a domenica sera.
La Cavalcata del prode Osvald è un grande torneo in sella disputato da 36 squadre altoatesine composte da quattro persone che devono superare quattro diverse prove: il passaggio degli anelli al Colle di Castelrotto, il labirinto a Matzlbödele a Siusi, il galoppo a ostacoli presso il Laghetto di Fiè e la cavalcata fra le porte al Castel Presule, ultima stazione del torneo e sede della grande festa per la premiazione. Cavalieri e cavalli si concentrano nell’intento di aggiudicarsi lo stendardo. E’ proprio lo stendardo di Oswald Von Wolkenstein il premio ambito della Cavalcata. La squadra che lo conquista ne entra in possesso per la durata di un anno e diventa depositaria “dell'onore cavalleresco”. I nomi dei cavalieri della squadra che si aggiudica il titolo vengono segnati sull'asta di sostegno in segno di immortale valore e nel caso in cui una squadra dovesse collezionare tre vittorie lo stendardo entrerebbe in suo possesso definitivo. Fino a venerdì 2 giugno il trofeo è nelle mani della squadra di Castelrotto Paese, che ha vinto la competizione nel 2022.
Uno dei momenti più emozionanti è la grande sfilata di sabato alle 15,30 che parte da Telfen e arriva fino al centro di Castelrotto, nella quale si presentano le 36 squadre; sei bande musicali, sbandieratori, personaggi teatrali, cavalieri e giocolieri in costumi tradizionali fra spettacoli e carri allegorici, carrozze con gli ospiti d’onore trainate da cavalli creano una particolare atmosfera in parte celebrativa grazie agli allestimenti tradizionali, in parte tesa e frenetica per l’ambizione dei cavalieri e delle loro famiglie.
Qui i cavalli sono divi. La speciale e rara dedizione che da queste parti viene rivolta ai quadrupedi si comprende visitando la Tenuta Gallaria a Fiè, dove vengono allevati purosangue in un ambiente decisamente originale, una scuderia in cui i cavalli sono liberi di passeggiare fra sculture e icone, essendo in realtà quello spazio una galleria d’arte, con opere di artisti come Sylvie Blum, Giorgio Butini, Irma Hozl, Sabrina Ferrari; gli equini ascoltano musica classica e lirica, sotto luci pensate non per disturbare, ma per creare l’atmosfera più coinvolgente a rendere i cavalli stessi parte della poetica.
“La Cavalcata Oswald Von Wolkenstein è unica nel suo genere – racconta Klaus Marmsoler Presidente del Comitato organizzativo -. Quest’evento è una meravigliosa interazione tra i cavalieri amatoriali altoatesini e i loro cavalli, il magnifico scenario, il pubblico entusiasta e un territorio organizzato che coinvolge la cultura popolare e l’ospitalità locale”. Sono circa 500 i volontari impegnati ogni anno nella Cavalcata; per l’organizzazione della prima edizione furono reclutati 800 uomini del Reggimento degli Alpini a cavallo, con camion, tende, cucina da campo e centrale radio, per assicurare che tutto si svolgesse senza intoppi.
Nell’eccitazione generale della tre giorni dell’evento il nostro viaggiatore può trovare il miglior rilassamento in stile medievale al Romantik Hotel Turm nel centro di Fiè allo Sciliar: l’edificio è un esempio unico di struttura originaria del XIII secolo a cinque torri maestose - l'antica torre, la Casa Kraiter e la torre rotonda, la nuova torre del gufo e il “Wagenhaus” (casa dei carri) - che si impongono sul borgo (www.hotelturm.it). A dispetto dei muri secolari la scelta di arredi, apparentemente in contrasto stilistico, passa in rassegna una collezione d’opere d’arte, anzi un museo di pezzi notevoli, che impreziosiscono le pareti in pietra con Picasso, Dalì, De Chirico, Kokoschka, Paul Klee, Guttuso, Otto Dix e molti altri. Passaggi segreti e scale secondarie si perdono nel palazzo; poi calpestando pavimenti di quarzite argentata locale o di larice altoatesino, si arriva al bagno di fieno (è nata qui la tradizione), ai getti di vapore, alla grotta salina scavata nella roccia, per finire poi alla tavola tipica ma raffinata del ristorante gourmet affacciato sullo Sciliar.
Domenica mattina l’entusiasmo sale alle stelle quando iniziano le vere sfide: vincitrice assoluta è la squadra che completa tutti i tornei correttamente nel minor tempo possibile. La sera si svolge la proclamazione dei cavalieri meritevoli con la spettacolare cerimonia di premiazione in costume al Castel Presule; il nostro viaggiatore si lascerà trascinare nei fastosi festeggiamenti fino a notte fonda, come fosse ancora una volta l’epoca di Oswald Von Wolkenstein.
Tutte le informazioni sono sul sito www.ovwritt.com.