Il giorno dopo l’invio del documento siglato da otto Paesi della Comunità Europea, che hanno espresso le loro perplessità in merito all’entrata in scena dell’Euro 7, l’Acea, l’associazione dei costruttori automobilistici, ha presentato alcuni dati emersi in uno studio commissionato alla società di consulenza Frontier Economics, per verificare l’eventuale aumento dei costi nella fase di produzione dei veicoli, a carico delle aziende e successivamente dei clienti.
Cosa raccontano i dati -
A quanto pare l’entrata in scena dell’Euro 7 potrebbe valere un aumento di circa 2.000 euro in più a carico dei costruttori, per produrre ogni singolo veicolo. Si tratta di costi che ricadono sulle spese che riguardano componenti, attrezzature e investimenti in nuove tecnologie. Di conseguenza, anche il cliente si troverà “a fare i conti” con listini più cari di circa 2.629 euro (o forse più) per acquistare, ad esempio, un’automobile con motore diesel. Fino ad ora la Commissione Europea non aveva presentato uno scenario di questo tipo, che in realtà mette in evidenza dei costi di gestione superiori anche fino a 10 volte quanto stimato nei periodi passati. Così, i 2.629 euro in più per acquistare un auto diesel valgono un costo cinque volte più grande rispetto a quanto stimato dalla Commissione europea, mentre il cliente di una vettura a benzina dovrà sostenere un incremento superiore a 10 volte il costo precedente (da 184 euro a 1.862 euro).
© Ufficio stampa ACEA
L’Acea vuole confermare l’Euro 6 -
L’Acea ha sottolineato che durante lo studio si è avvalsa delle stime riportate dagli esperti del settore. Ha poi preso posizione, ritenendo le norme in vigore sull’Euro 6 le più complete e le più severe al mondo per quanto riguarda le emissioni inquinanti di NOx e particolato. L’adozione della futura Euro 7, apre uno scenario critico anche sul discorso dei consumi di carburante, che sarà maggiore rispetto ad ora e che vale un incremento del 3,5% sul ciclo di vita completo di una vettura, equivalente ad una spesa superiore di 650 euro.
L’Acea punta sull’elettrificazione -
La domanda è: come viene giudicata la futura normativa Euro 7? Più che un giudizio diretto, il mondo dell’auto si domanda se è l’unica strada percorribile per aiutare il clima, riducendo le emissioni. La Direttrice dell'Associazione europea costruttori di autoveicoli, Sigrid de Vries delinea con le seguenti dichiarazioni le possibili alternative all’Euro 7: “l'industria automobilistica europea è impegnata a ridurre ulteriormente le emissioni a beneficio del clima, dell'ambiente e della salute. Tuttavia, la proposta Euro 7 non è semplicemente il modo giusto per farlo, in quanto avrebbe un impatto ambientale estremamente basso a fronte di un costo estremamente elevato. La transizione verso l'elettrificazione consentirà di ottenere maggiori benefici per l'ambiente e la salute, sostituendo al contempo i veicoli più anziani sulle strade dell'UE con modelli Euro 6/VI altamente efficienti”.