Il finanziere Jeffrey Epstein, suicidatosi in cella mentre attendeva un processo per traffico sessuale di minorenni, minacciò e tentò di ricattare via email Bill Gates per una sua relazione extraconiugale con una giovane giocatrice di bridge russa. Lo rivela il Wall Street Journal.
La rivelazione del giornale statunitense è contenuta nell'ultimo di una serie di articoli sulla rete di contatti di Epstein: un'agenda che includeva politici del calibro di Bill Clinton e Donald Trump, uomini d'affari e di governo come l'ex segretario al Tesoro Usa Lawrence Summers e il capo della Cia William Burns, reali quali il principe Andrea, accademici e celebrità come il regista premio Oscar Woody o il grande vecchio della sinistra radicale americana Noam Chomsky.
La passione per il bridge e la giovane istruttrice -
Epstein cercava e concedeva favori, usava le connessioni per i suoi scopi, ma quando le relazioni si incrinavano poteva diventare minaccioso. Come è successo con il fondatore di Microsoft. Bill Gates conobbe Mila Antonova nel 2009 a un torneo di bridge, passione comune che il miliardario ha ereditato dai genitori e che coltiva come hobby insieme a tennis e golf. All'epoca lui aveva 55 anni, di cui quasi 20 trascorsi con la moglie Melinda, che nel 2021 ha chiesto e ottenuto il divorzio anche per le controverse frequentazioni di suo marito con Epstein. Antonova invece aveva circa 20 anni ed era sbarcata negli Usa per lanciare un progetto: insegnare online il gioco del bridge.
I contatti tra Antonova ed Epstein -
In un divertente video del 2010 che è ancora su Youtube, la giovane russa racconta di essere arrivata in America tre anni e mezzo prima citando proprio Gates e un altro paperone, Warren Buffett, per dimostrare che il bridge non è solo "per vecchiette". Anzi, è una "una palestra per la mente", assicura, sfoderando una serie di battute ("Diceva l'attrice May West che il bridge è come il sesso, se non hai un buon partner ti conviene avere una buona mano"). E riferisce di aver giocato un anno prima, a Washington, contro Gates ("Non l'ho battuto, ma ho tentato di dargli un calcio con la mia gamba"). Per finanziare la sua idea nel 2013 entrò in contatto con Epstein tramite Boris Nikolic, all'epoca confidente e consigliere scientifico di Gates. Gli chiese 500mila dollari. Il finanziere alla fine non investì sul progetto ma l'anno dopo le offrì una breve ospitalità in una casa a New York e le pagò gli studi per diventare programmatrice informatica. Nel frattempo stava tentando di creare una fondazione filantropica con JPMorgan, anche per rifarsi una reputazione offuscata da una precedente condanna per abuso sessuale di una minorenne.
Mila Antonova: "Disgustata da ciò che ha fatto" -
Ma dopo non essere riuscito a convincere Gates a sostenerla finanziariamente scrisse alcune mail dove ventilò apparentemente di rivelare l'affaire che il padre di Microsoft aveva avuto con la giovane russa. E in una indirizzata direttamente a Gates gli chiese il rimborso delle spese sostenute per gli studi di Mila Antonova. "Gates ha incontrato Epstein esclusivamente per scopi filantropici. Avendo ripetutamente fallito nel trascinarlo al di là di queste questioni, Epstein ha tentato senza successo di sfruttare una relazione passata per minacciare Gates", ha confermato un portavoce dello stesso Gates. Antonova invece ha assicurato che non aveva idea che Epstein "fosse un criminale o che avesse secondi fini". "Pensavo solo che fosse un uomo d'affari di successo e che volesse aiutarmi ma sono disgustata da lui e da quello che ha fatto", ha affermato.