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Bambù, un prezioso alleato dell'ambiente   

Un gigante alleato nella lotta al cambiamento climatico, un materiale versatile, resistente e sostenibile usato in ambito alimentare e industriale che può sostituire la plastica e moltissime altre risorse inquinanti

Ufficio stampa

Il cambiamento climatico è ormai sotto gli occhi di tutti. Gli esperti parlano di dieci anni rimasti per ridurre le emissioni e invertire il degrado degli ecosistemi prima che la crisi ambientale risulti irreversibile. Negli anni i tentativi da parte dell’uomo per contrastare il climate change non sono mancati, ma, come spesso accade, a volte è la natura stessa a darci una mano. Un esempio? Il bambù, che con oltre 30 milioni di ettari sparsi in tutto il mondo, si sta rivelando una risorsa naturale sempre più preziosa.

Al contrario di come si potrebbe pensare il bambù non cresce esclusivamente nelle zone tropicali e subtropicali dell’Asia di cui è originario. Grazie alle sue elevate capacità adattive e alla sua rapidità di crescita, il bambù è sempre più coltivato anche in Italia. Un esempio?  Il bambuseto di Forever Bambù di Trezzo sull'Adda.  

Bambù, una risorsa naturale eco-friendly dai mille vantaggi   

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Il bambù non solo riduce in maniera significativa l’inquinamento atmosferico ma migliora anche la vitalità del terreno circostante favorendo l’aumento della biodiversità senza alterare gli ecosistemi originari. Una pianta straordinaria dai molteplici usi, un materiale rinnovabile ed ecologico in grado di sostituire le plastiche inquinanti nella produzione di moltissimi oggetti d’uso comune.

"Una foresta di bambù gigante è molto più simile a un prato che non ad un bosco, potremmo definire le canne di bambù come dei fili d'erba molto più grandi, non sono degli alberi. Così come l'erba del prato, più la tagli e più ricresce, il bambù gigante funziona proprio nello stesso modo. Le canne di bambù impiegano infatti massimo tre mesi per partire da quota zero e arrivare fino ai 10-15 metri d'altezza" spiega Mauro Lajo, Amministratore Delegato Forever Bambù. Questa grande capacità di ricrescita consente al bambù di avere una grandissima capacità di assorbire dall'atmosfera CO2. "Se da un lato assorbe CO2, dall'altro il bambù gigante emette grandissime quantità di ossigeno, fino a 36 volte la quantità che riesce ad assorbire ed emettere una foresta o un bosco tradizionale" continua Lajo.

Non solo riduce in maniera significativa l’inquinamento atmosferico ma, grazie all’approccio biologico e biodinamico utilizzato dalla realtà Forever Bambù, migliora anche la vitalità del terreno circostante favorendo l’aumento della biodiversità senza alterare gli ecosistemi originari. Una pianta straordinaria dai molteplici usi, un materiale versatile, resistente, rinnovabile ed ecologico in grado di sostituire le plastiche inquinanti nella produzione di moltissimi oggetti d’uso comune.

"Il bambù è estremamente versatile e le applicazioni del bambù sono tantissime. Può essere impiegato in ambito alimentare, come materiale da costruzione in ambito edilizio e di bio-architettura, come innovativo tessuto nel settore tessile ma anche come sostituto ecologico della plastica, una cosiddetta bio-plastica" ha raccontato Emanuele Rissone, Presidente di Forever Bambù.

Per contribuire attivamente alla riduzione della CO2 nell’atmosfera e aiutare le aziende a ridurre il proprio impatto ambientale, Forever Bambù ha avviato Forever Zero CO2, l’iniziativa che permette alle organizzazioni di azzerare la propria impronta carbonica finanziando la piantumazione di nuovi bambuseti su tutto il territorio italiano. Una risorsa naturale eco-friendly dai mille vantaggi e un gigante alleato nella lotta al cambiamento climatico.

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