A Brindisi svolta nelle indagini sull'omicidio del 19enne Paolo Stasi, avvenuto a Francavilla Fontana il 9 novembre del 2022. I carabinieri hanno arrestato tre persone, mentre altre due sono state sottoposte a obbligo di dimora. L'accusa è quella di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e futili motivi. Complessivamente sono otto le persone indagate. Tra gli arrestati c'è anche un 18enne, minorenne all'epoca dei fatti: fu lui a sparare contro Stasi.
La madre della vittima indagata per detenzione di droga -
La madre di Stasi è indagata a piede libero per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L'avviso di garanzia è stato notificato all'alba dai carabinieri. Il movente dell'omicidio sarebbe riconducibile a un debito per droga. La donna sarebbe coinvolta nell'attività di spaccio che, secondo quanto accertato nei mesi scorsi dagli investigatori, avveniva all'interno dell'abitazione dove viveva col figlio. Il movente sarebbe riconducibile a un debito di circa 5mila euro maturato nell'ambito dell'attività di spaccio delle sostanze stupefacenti.
A uccidere Paolo Stasi un 17enne -
Sarebbe stato un giovane, all'epoca dei fatti 17enne, l'esecutore materiale dell'omicidio compiuto il 9 novembre del 2022. Sarebbe stato lui a chiamare al telefono Stasi e a farlo scendere di casa con una scusa, per poi sparargli a freddo dinanzi al portone, mentre un altro giovane di Francavilla Fontana, un 21enne, guidava l'auto su cui sono sono fuggiti. Entrambi sono stati arrestati e trasferiti in carcere.
Gli arrestati -
I due giovani arrestati, secondo l'accusa, avrebbero proseguito l' attività di spaccio, per la quale anche la mamma di Stasi è indagata, anche dopo l'omicidio del giovane 19enne e venivano supportati in questo anche dalle loro due fidanzate: una 24enne che si trova ora ai domiciliari, e una 20enne per la quale è stato disposto l'obbligo di dimora. Quest'ultima misura cautelare è stata disposta anche per un altro giovane di 20 anni di Francavilla Fontana, che secondo l'accusa, avrebbe preso il posto di Paolo Stasi, quale "custode della sostanza stupefacente".