In collegamento con il Congresso di Noi Moderati in corso a Roma, la ministra della famiglia Eugenia Roccella commenta quanto accaduto ieri al Salone del Libro di Torino. Ieri, durante la presentazione del suo libro "Una famiglia radicale", è stata aspramente contestata da alcuni attivisti di Non Una di Meno ed Extinction Rebellion.
Le accuse del ministro -
Dopo la contestazione subita a Torino, il ministro della Famiglia Eugenia Roccella accusa: "Quello che ho vissuto è stato molto grave perché è accaduto in un tempio della libertà, il Salone del Libro, poi perché ero là non come ministra ma per presentare un libro che parlava di femminismo, di lotte delle donne. Il problema però è di metodo. Gli attacchi alla libertà di parola vengono sempre da sinistra. Come ha detto Renzi, questo è il fascismo degli antifascisti, ma è fascismo. Grave la condotta della Schlein, grave che la sinistra non difenda la libertà di parola".
Il commento di Elly Schlein -
Ospite di In Onda, su La7, la segretaria del Pd aveva detto: "In una democrazia si deve mettere in conto che ci sia il dissenso. Sta nelle cose, non riguarda mica solo chi sta al potere. Noi siamo per il confronto duro, acceso, ma è surreale il problema che ha questo governo con ogni forma di dissenso. È surreale che ministri e deputati si siano messi ad attaccare Nicola Lagioia. Non so come si chiama la forma di un governo che attacca le opposizioni e gli intellettuali ma quantomeno mi sembra autoritaria".
La polemica con Lagioia -
A margine della contestazione, c'è stato anche un aspro diverbio tra la deputata di Fratelli d'Italia Augusta Montaruli e il direttore del Salone del Libro, Nicola Lagioia. "È arrivato sul palco dopo unʼora, ha detto che quella protesta era legittima e poi se nʼè andato. Un comportamento vergognoso", queste le dichiarazioni della deputata, ospite a Tgcom24 in seguito alle proteste al ministro Eugenia Roccella. "Avrebbe dovuto garantire alla Roccella il diritto di esprimere la propria opinione, e non per difendere il ministro, ma la libertà di chiunque di esprimere le proprie idee".
"Ieri si è scritta una pagina buia per il nostro Paese - aggiunge la Montaruli - la protesta da legittima è diventata illegittima perché ha impedito alla Roccella di esprimere le proprie idee. Davanti a queste contestazioni non si deve fare spallucce, si tratta di una violazione di un diritto sacrosanto, non del ministro in particolare, ma di tutti".
La contestazione -
Ventinove attiviste sono state identificate e denunciate per violenza privata. Nel corso della presentazione nello stand della Regione Piemonte, i contestatori hanno cominciato a gridare slogan di protesta e una delle attiviste, è salita sul palco per leggere il comunicato dei manifestanti, di fronte alla ministra in ascolto. Roccella ha poi tentato di rispondere alle accuse di antiabortismo al Governo, invitando tutte le donne a condividere la sua battaglia contro il cosiddetto “utero in affitto”: “Se è vero che voi siete contro il controllo del corpo delle donne, lottate allora contro l’utero in affitto insieme a noi. Lottate contro la mercificazione del corpo delle donne, dello spezzettamento della maternità per cui degli ovociti si prendono da una donna e l’utero si affitta da un’altra donna” ha detto. Nonostante qualche timido applauso, dal fondo della platea si sono alzate urla e fischi di protesta che hanno portato la ministra a concludere il suo incontro abbandonando il Salone del libro.