Eugenia Roccella è stata contestata al Salone del Libro di Torino da attivisti del movimento ambientalista Extiction Rebellion e del collettivo femminista Non Una di meno. La protesta contro il ministro della Famiglia, della Natalità e delle Pari opportunità è avvenuta all'Arena Piemonte, dove Roccella presentava il suo libro "Una famiglia radicale". Ventinove attiviste sono state identificate e denunciate per violenza privata. Il premier Giorgia Meloni: "Quanto accaduto è inaccettabile e fuori da ogni logica democratica".
"Per motivi di democrazia a voi sconosciuti lascio il palco", ha detto la ministra abbandonando la presentazione del suo libro "Una famiglia radicale". Con Rocella avrebbero dovuto prendere la parola, nello stand della Regione Piemonte, l'avvocato Annamaria Bernardini De Pace e un rappresentante dell'editore Rubbettino. Ma di fatto gli interventi previsti sono stati bloccati sul nascere per l'arrivo sul palco di alcuni attivisti ecologisti che lamentavano l'assenza dei temi green dal Salone. Poi a questo primo gruppo si sono aggiunte alcune attiviste femministe che hanno contestato Roccella sostenendo le ragioni dell'aborto libero e leggendo poi un comunicato.
Il tentativo di mediazione e la protesta -
"Vorrei parlare con le persone che manifestano, non voglio che nessuno sia portato via, non lo posso accettare visto che la mia esperienza è stata anche quella di sit-in cui venivo portata via", ha detto la ministra. Sul palco è quindi salita una manifestante che ha letto una nota. Secondo quanto ricostruito i contestatori erano seduti tra il pubblico e non appena Roccella è arrivata hanno iniziato la protesta. Alcuni si sono distesi a terra, altre si sono tolte le magliette mostrando la scritta "Aborto libero" e "Ru486 in ogni ospedale" e qualcun altro ha sollevato cartelli con scritto "Fuori lo Stato dalle mie mutande".
La polemica con Lagioia -
L'intervento del diretto del Salone del Libro di Torino ha poi creato un caso. Nicola Lagioia, salito sul palco per sedare gli animi, come ha raccontato in un post su Instagram, ha invitato "chi contestava a dialogare con il ministro", senza però riuscire a riportare alla normalità la situazione. "A quel punto - ha proseguito Lagioia - colpo di scena: una deputata di Fratelli d'Italia, Augusta Montaruli (dunque stiamo parlando di istituzioni), la quale evidentemente pretendeva che dicessi quelli che voleva lei, ha cominciato ad aggredirmi verbalmente - ha spiegato lo scrittore - con una furia e una violenza verbale abbastanza sconcertanti". "A quel punto, pieno di imbarazzo per lei, sono sceso da un palco dove tra un po' dovevo evitare che la deputata mi si scagliasse addosso".
Una ricostruzione che non ha trovato però d'accordo la ministra Roccella. "Capisco che Lagioia sia uno scrittore, ma costruire una narrazione fantasy sulla realtà mi sembra un po' eccessivo". "Di fronte a un'aggressione subita e al mio invito al dialogo rivolto ai contestatori - ha quindi aggiunto Roccella - il direttore del Salone non solo non trova il modo di dire che è poco democratico impedire agli altri di parlare, ma addirittura attacca coloro ai quali è stato impedito di esprimersi. No comment".
Meloni: "Inaccettabile" -
"Quanto accaduto oggi al Salone del Libro di Torino è inaccettabile e fuori da ogni logica democratica". E' il commento del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. "Altrettanto inaccettabile - ha aggiunto - l'operazione dei soliti noti di capovolgere i fatti, distorcendo la realtà e giustificando il tentativo di impedire a un ministro della Repubblica di esprimere le proprie opinioni. Come al solito chi pretende di darci lezioni di democrazia non ne conosce le regole basilari".