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Alluvione in Emilia-Romagna, l'esperto: "Effetto Stau si è bloccato sull'Appennino"

A "Quarto Grado" il fisico dell'atmosfera Daniele Izzo spiega le cause del fenomeno: "Tre eventi estremi nella regione in poco tempo sono un indizio del cambiamento climatico"

Cosa ha scatenato l'alluvione in Emilia-Romagna che ha causato finora 14 morti e oltre 15mila sfollati? A "Quarto Grado" il fisico dell'atmosfera Daniele Izzo ha spiegato come il principale indiziato è da ricercarsi in un  effetto Stau anomalo. Le nuvole non sono riuscite a oltrepassare la barriera dell'Appennino causando ingenti accumuli di pioggia: "L'effetto Stau è in realtà un fenomeno normale in tutto il mondo, quando forti venti di bora incontrano un ostacolo orografico come l'Appennino, il sollevamento determina il raffreddamento dell'aria e la formazione di nuvole e precipitazioni", spiega l'esperto: " Le nuvole però sono rimaste bloccate scaricando tutta la pioggia".

L'anomalo effetto Stau ha quindi causato maggiori precipitazioni nell'entroterra, dove sono caduti fino a 300mm di pioggia, rispetto alla pianura. "Sulla Romagna in 36 ore è caduta la stessa quantità di pioggia che di norma cade in un anno nella città di Aosta", spiega il fisico Izzo. "I forti venti di bora che si sono attivati sul mar Adriatico hanno bloccato il normale deflusso dei fiumi e torrenti che poi sono esondati". E aggiunge: "Se il ciclone si fosse fermato 150km più a sud la regione più colpita sarebbe stata le Marche con un effetto Stau sui venti ancora maggiore". 

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