Abbiamo avuto la fortuna di seguire la sua storia sin dal lontano 1992, abbiamo studiato la Grand Cherokee sin dall’inizio, l’abbiamo osservata, assaporata al volante in ogni generazione, fino a quest’ultima, la quinta, che acquisisce quella “fetta” di maturità che la fa diventare grande, in tutto. A volte invecchiare offre dei vantaggi a chi, come me e alcuni miei colleghi, può raccontarvi quanta strada un modello come Grand Cherokee ha fatto negli ultimi trentuno anni.
È grande e ha stile da vendere -
Quando la guardi capisci quale filosofia stilistica hanno seguito in Jeep. La nuova Grand Cherokee ha dei tratti che riportano il ricordo alle sue antenate, ma ha anche uno stile lineare e moderno impreziosito da dettagli esclusivi. Davanti ha la mascherina con sette feritoie che è ben incastrata con lo sguardo ammiccante dei fari full led adattivi, mentre il posteriore ha fanali molto sottili con rifiniture in nero lucido. Il profilo esalta le dimensioni di questa ammiraglia, che è lunga 4,91 metri, larga 1,96 metri e alta 1,85 metri e mette in mostra i passaruota squadrati. La visione d’insieme fa risaltare gli abbinamenti cromatici, con il tetto nero lucido che va in contrasto con le tinte Velvet Red, Rocky Mountain, Midnight Sky, Baltic Grey, Silver Zynith e Bright White. Salendo di listino, gli allestimenti Overland e Summit Reserve hanno in più il tetto panoramico apribile, il doppio terminale di scarico, i cerchi in lega da 21″, le finiture esterne in Platinum Chrome e le barre al tetto con inserti neri.
L’abitacolo è un salotto di lusso -
Se fuori si lascia guardare, internamente non si può non beneficiare dell’elevato comfort messo a disposizione del conducente e dei passeggeri. Lo spazio interno è davvero incredibile e il dato che raccontava il passo di quasi 3 metri era lì che sulla carta anticipava il nostro stupore. Nonostante la plancia sia ricca di comandi e di tecnologia, tutto sembra al suo posto e facilmente intuibile e raggiungibile. Certo, un po’ di difficoltà la si prova appena saliti a bordo, perché un abitacolo così tecnologico e lussuoso ha le sue complessità e dopo tutto è impensabile pretendere che si presenti minimalista e “sempliciotto”, ma una volta scoperto ciò che serve, ci si sente davvero a casa. In generale, si notano tanti elementi tech e altri ancora classici, inseriti in un contesto fatto di materiali pregiati e rifiniture di qualità. La plancia è dominata da due display da 10.1” , uno è della strumentazione, l’altro incorpora il sistema d'infotainment, ma c’è anche quello interattivo da 10.25” per il passeggero anteriore oltre all'head up display a colori da 10”. La digitalizzazione si completa con la presenza del sistema Uconnect 5 e del sofisticato impianto hi-fi McIntosh da 950 W con diciannove altoparlanti. Infine, Jeep non ha dimenticato i passeggeri che siedono nel divano posteriore, per i quali ha previsto la disponibilità di due display da 10.1” dai quali si può gestire tutto l’infotainment.
Al volante della Jeep Grand Cherokee 4xe -
In Jeep ci hanno detto di guidarla su strada, ma anche in off road. Ok, la prova deve essere completa, ma quando ci siamo trovati accanto alla nuova Grand Cherokee, abbiamo pensato che sporcarla e maltrattarla un po’ fuori dall’asfalto sarebbe stato davvero un gran peccato. Eppure non immaginate quanto possa sorprendere il carattere di questa ammiraglia americana, che sa farti brillare gli occhi in “abito da sera” e con lo stesso sa lasciarti a bocca aperta destreggiandosi tra buche, fango, dislivelli, guadi, terra e sassi. Ok, una cosa alla volta. In città non mette in difficoltà il guidatore per le sue dimensioni; ne abbiamo provate di auto grandi e grosse come la Grand Cherokee, alcune sono davvero complicate da gestire negli spazi urbani, ma questa Jeep pare sia in grado di adattarsi anche alla giungla metropolitana. Usciti dalla città, ci siamo imbattuti in un tratto autostradale, dove la Grand Cherokee 4xe diventa quasi “noiosa”: lasciateci passare un po’ di ironia, il fatto è che la mole, la meccanica, la tecnologia e le performance mascherano ogni chilometro percorso in autostrada come se si viaggiasse su di un tappeto volante senza spettinarsi i capelli e senza infastidirsi per il vento contro. Quando poi siamo usciti nei pressi di una statale di montagna, allora abbiamo iniziato ad assaggiare la Grand Cherokee e il passato trascorso al volante delle precedenti generazioni ci è ritornato in mente. Perchè? Questa non sembra una Jeep, quando la guidi sollecitandola come si deve, veste i panni di un SUV tutta grinta (ma tiene sempre l’abito da sera, magari cambia solo le scarpette) e risponde a ogni colpo di volante, acceleratore, freno e cambiata come se nulla fosse. Il telaio si lascia guidare, in frenata è reattiva nonostante il peso di 2.600 kg e lo stesso si può dire in fase di accelerazione. È chiaro, la Grand Cherokee 4xe non è un’auto da 0-100 km/h, ma nonostante tutto si difende bene affrontandolo in 6,3 secondi. Quello che però ci ha sorpreso di più è il bilanciamento, il suo modo di stare sulla strada anche quando le si chiede un’andatura per la quale non è stata concepita. Si sente che in Jeep hanno fatto le cose per bene e trovato soluzioni ideali, come quella di tenere il baricentro basso alloggiando il pacco batterie sotto i sedili.
La meccanica e il comportamento in off-road -
Il sistema ibrido plug-in (che ha una potenza massima di 380 CV) è lo stesso già visto sulla Jeep Wrangler 4xe, composto da un motore termico di 2.0 litri turbo quattro cilindri e da un motore elettrico inserito nel cambio automatico a otto rapporti (più ridotte), con l’aiuto della trazione integrale utilizzabile in ogni condizione di marcia e indipendentemente dalla modalità di funzionamento. Il pacco batteria, come raccontavamo qualche riga sopra, è sotto i sedili e secondo quanto dichiarato da Jeep, grazie alla sua capacità di 17,3 kWh, è in grado di supportare la Grand Cherokee nella marcia in EV per 51 chilometri. Giungiamo adesso al comportamento della Grand Cherokee in fuoristrada, dove modalità di guida dedicate all’off-road, marce ridotte e telecamere, consentono di tenere un’andatura sempre molto sicura. Non è tutto però: questa Jeep dispone anche del sistema Quadra-Trac II che ripartisce la trazione tra avantreno e retrotreno e del sistema Quadra-Drive II, con differenziale posteriore elettronico autobloccante a slittamento limitato. In sostanza, il guidatore ha un solo obiettivo: assecondare la Grand Cherokee nell’oltrepassare gli ostacoli e le difficoltà presenti sul suo percorso. Chiaramente, chi è al volante può decidere di selezionare anche una tra le cinque modalità di guida: Auto, Sport, Rock, Snow e Mud/Sand. Non dovremmo dimenticarci di parlarvi dei consumi, ma siamo onesti: in una prova così impegnativa, abbiamo deciso di focalizzare la nostra attenzione sulle caratteristiche della nuova Grand Cherokee e non badare ai consumi (che comunque abbiamo tenuto sotto controllo dal computer di bordo). Ma la nostra prova a stento rispecchierà quella del cliente abituale di Grand Cherokee, per cui in seconda battuta, quando avremo modo di guidare nuovamente questa Jeep, lo faremo senza troppe esagerazioni per darvi un riscontro adeguato dei consumi registrati.
Quanto costa la nuova Jeep Grand Cherokee? -
Il prezzo di attacco parte da 82.000 euro e fa riferimento all’allestimento entry level chiamato Limited. Se poi si vuole molto di più, allora si arriva alla Summit Reserve (top di gamma del listino di Grand Cherokee 4xe) che supera i 100.000 euro, arrivando precisamente a 106.000 euro. Di mezzo però si può scegliere la Trailhawk (versione dedicata all’off road) che ha un costo di 89.000 euro o la più lussuosa Overland, che in listino parte da 96.000 euro.