Al centro delle conferenze Assogestioni della seconda giornata del Salone del Risparmio i temi più caldi legati all’attualità: dalle sfide imposte dall’Europa per la transizione energetica al complesso scenario dell’accesso ai capitali per le imprese italiane. Giovedì la kermesse apre le porte al pubblico: risparmiatori, studenti e cittadini potranno partecipare infatti a tutte le conferenze.
La sfida della sostenibilità -
Nella conferenza “Net Zero, sogno o realtà?”, Mario Nava, direttore Generale della DG per le Riforme strutturali della Commissione europea, ha presentato la visione dell’Ue nel promuovere un’economia a emissioni zero, le iniziative in atto per rendere concreti gli obiettivi dell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e l’impegno per coordinare le strategie Net Zero nell’Unione. “L’Eurobarometro dimostra la voglia dei cittadini europei per le riforme, verdi e non solo, e il loro apprezzamento per il supporto tecnico fornito dall’Unione europea agli Stati membri - ha spiegato Nava -. Questo ci incoraggia a continuare e ad accelerare su questa strada!”
Rappresentanti delle istituzioni e dell’industria e investitori si sono invece confrontati sulle sfide e difficoltà del guidare la trasformazione, e sulle ricadute su un settore come quello del risparmio gestito, oggi in prima linea per orientare i capitali verso la transizione e promuovere le attività più promettenti per un futuro a zero emissioni.
Il mercato dei capitali -
La conferenza Assogestioni “Mercato dei capitali. Dal quadro europeo al disegno italiano” ha puntato l'attenzione sulle aziende italiane e l’accesso ai mercati dei capitali. “La recente approvazione da parte del governo del Documento di Economia e Finanza e la presentazione del Disegno di Legge Capitali ha riportato al centro del dibattito pubblico il rapporto tra mondo finanziario e tessuto produttivo”, ha osservato il direttore generale di Assogestioni Fabio Galli, evidenziando uno dei punti chiave del dibattito e cioè l’irrobustimento degli investitori istituzionali: “Nessun mercato dei capitali è davvero robusto e attrattivo se non ha investitori istituzionali domestici forti”.