Denso programma di presentazioni nelle librerie Feltrinelli, per il nuovo disco di Giovanni Baglioni: "Vorrei Bastasse". Il chitarrista ritorna, ad oltre dieci anni dal precedente "Anima Meccanica", con un disco di sue composizioni inedite per chitarra, solo il brano che conclude il disco "Emisferi", per il quale è stato realizzato anche un videoclip, lo vede anche in veste di pianista. Giovanni spazia dal sapiente utilizzo del tapping, all’impiego di accordature alternative, agli armonici artificiali, all'utilizzo percussivo dello strumento, e ad una minuziosa ricerca polifonica e timbrica.
Tra i suoi punti di riferimento troviamo musicisti come: Tommy Emmanuel, Michael Hedges, Pierre Bensusan, Erik Mongrain, Preston Reed, Andy McKee, Maneli Jamal, Justin King. Giovanni Baglioni ha partecipato ai più importanti festival italiani di chitarra acustica come Soave, e Sarzana, ma anche ad eventi internazionali come il Canadian Guitar Festival. Giovanni Baglioni è gradito ospite a "Popular" per parlare di "Vorrei Bastasse" che rompe un lungo silenzio discografico, il cui motivo va ricercato forse nella frase: "chi crea ha passato più tempo a battagliare con l'impalcatura, che a rimirare l'opera".
"Sì, forse un lasso temporale così prolungato è dovuto al messaggio contenuto in questa frase - dice Giovanni Baglioni - ma anche all'aver lavorato sulle idee e non solo sulla conclusione del lavoro; spesso il disco è un qualcosa che si concretizza in un tempo limitato, ma che invece è frutto di un lavoro lungo ed attento. Ho avuto un po' di rammarico nell'aver dovuto attendere, ma sono soddisfatto del lavoro finale e di avere profuso energie ed impegno in questo progetto e di averlo portato a termine nel migliore dei modi".
Il primo brano "Tea Lemon Mummy" è dedicato ad uno dei tuoi maestri Tommy Emmanuel
Sì, per quanto mi sia discostato dal suo modo di suonare, cerco di “recuperalo” in questo brano; l'ascolto della sua musica è quello che ha dato impulso al mio voler suonare la chitarra acustica.
In "Toro Seduto, ascendete Leone" un chiaro riferimento ai nativi americani
Sono rimasto colpito dalla narrazione della loro storia, una pagina oscura della cosiddetta "civiltà occidentale", che ha circoscritto i nativi americani, in piccole parti di quella che era la loro terra. Una sorta di “cammino a ritroso”, che ha ispirato anche la composizione di "Radici", titolo che non fa riferimento solo a quelle culturali o storiche, ma anche alle radici delle persone che ci hanno generato.
In "Skarpeggio" emerge la voglia di non prendersi troppo sul serio
Non ho di certo il problema della mancanza di ironia, sono giocoso e ho voluto inserire questo aspetto della mia personalità, con tutte le sue sfaccettature. Il brano mi è stato ispirato da una piccola “particella”, un esercizio con la chitarra, che poi è diventato un brano vero e proprio.
In "Emisferi", brano che conclude il disco ti cimenti anche con il pianoforte
Il pianoforte è stato come il mezzo per esprimere un’idea. Il brano non ha richiesto particolari virtuosismi, ma quello di utilizzare due strumenti è stato come un dialogo, una sorta di “polifonia”, un incontro tra due soggetti che si riconoscono e si abbracciano, dopo un'iniziale diffidenza. Spero che la musica possa servire ad aprirci, non a chiuderci in noi stessi, dal momento che la condivisione di un brano o di un intero album è la cosa più bella; un’esperienza di ascolto dove il godimento aumenta esponenzialmente.
Giovanni Baglioni presenterà il disco con showcase live e firmacopie instore: il 15 maggio alla Feltrinelli Red di Firenze in Piazza della Repubblica 26/29 alle 18.00; il 16 maggio alla Feltrinelli di Bari di Via Melo 119 alle 18:00 ed il 19 maggio alla Feltrinelli di Genova in Via Ceccardi 16/24 sempre alle 18.00.