La questione relativa al rischio di dipendenza da videogiochi di bambini e adolescenti è ormai sotto la lente d'ingrandimento della comunità scientifica da diverso tempo. Sono già molti i paesi che si sono mossi a riguardo per arginare i danni causati da tale fenomeno: per la prima volta, anche la Svizzera ha deciso di condurre un'indagine sul proprio territorio, attestando che il 3% degli adolescenti intorno ai 15 anni soffre maggiormente di questa condizione.
Lo studio condotto da Health Behaviour in School-aged Children si basa su un campione di 9.345 studenti di età compresa tra gli 11 e i 15 anni, ai quali è stato chiesto di indicare le proprie abitudini legate all'uso di PC, dispositivi mobile e console come PlayStation, Xbox e Nintendo Switch.
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L'indagine, finanziata dall'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) e dalla maggior parte dei 26 cantoni, ha evidenziato come il 31% dei ragazzi e il 5% delle ragazze intorno ai 15 anni giochi quotidianamente con i videogiochi online. Per valutarne un eventuale uso problematico, sono state somministrate agli studenti di questa età dieci domande tratte dal test sul disturbo da gioco online.
Tali quesiti includevano il tentativo di trascorrere meno tempo a giocare con i videogiochi senza riuscirci, il loro utilizzo per sfuggire a sentimenti negativi, le bugie alla famiglia e agli amici riguardo al gioco. L'uso è stato considerato problematico quando la risposta a cinque (o più) delle domande è stata "spesso". Su questa base, la percentuale di 15enni risultati positivi al test si è attestata intorno al 3%, con un tasso simile per ragazze e ragazzi.
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In alcuni casi, l'uso problematico potrebbe preannunciare l'insorgere di un disturbo da dipendenza, come indica l'Organizzazione Mondiale della Sanità nella classificazione delle condizioni di salute mentale. L'analisi ha inoltre rivelato che otto ragazzi e nove ragazze su dieci utilizzano quotidianamente mezzi di comunicazione istantanea e social network come WhatsApp, Snapchat, TikTok o Instagram.
Secondo l'ente Social Media Disorder Scale (SMDS), nel 2022 l'uso problematico dei social network in Svizzera riguardava già il 4% dei ragazzi di 15 anni, con una percentuale che nelle ragazze aveva raggiunto un picco del 10%. Gli esperti hanno evidenziato come tali canali di comunicazione aiutino realmente i giovani svizzeri nell'instaurazione di legami affettivi, ma che siano usati da questi principalmente per sfuggire a sentimenti negativi.
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Da qui la conclusione di come si debba agire tramite un supporto di tipo psicologico e motivazionale non cercando la reale causa di tale dipendenza direttamente nei videogiochi ma principalmente nella realtà quotidiana degli adolescenti, educandoli a un sano utilizzo di questo mezzo d'intrattenimento.