Nell'ambito del caso "spese pazze" in Emilia Romagna, tra il 2010 e il 2011, è finito in carcere l'ex capogruppo del Pd Marco Monari con l'accusa di peculato. La Cassazione ha respinto il ricorso della difesa, facendo diventare definitiva la condanna a quattro anni e cinque mesi. Ne dà notizia il Resto del Carlino. Si tratta dell'unico consigliere regionale finito in cella nell'ambito di quell'inchiesta che colpì tutti i gruppi dell'Assemblea legislativa, con esiti giudiziari differenti e alterni, con diverse assoluzioni.
"Spese pazze", la condanna di primo grado -
Quando Monari venne condannato in primo grado, a dicembre 2017, altri 12 consiglieri Pd furono assolti. Monari quel giorno fu condannato a quattro anni e quattro mesi, poi patteggiò un anno per le spese della legislatura precedente e in appello i giudici, pur assolvendolo per alcune voci, hanno unificato le pene e rideterminato quella complessiva in quattro anni e cinque mesi. Inizialmente la contestazione di peculato era di circa 940mila euro, ma si è sensibilmente ridotta, a circa ventimila euro.