Una lite tra ragazzi finita con una coltellata fatale al ventre. È morto così Aymen Adda Benameur, studente 17enne di origini algerine accoltellato a morte ieri pomeriggio a Maserada sul Piave in provincia di Treviso. Poco dopo, i carabinieri hanno fermato i presunti responsabili, due minorenni e un maggiorenne che è stato fermato.
I tre tentavano di nascondersi nel giardino sul retro dell'Hotel ristorante "Dotto", a 300 metri circa dal luogo del delitto. I giovani sono stati accompagnati in caserma per essere sentiti dal magistrato di turno, il pubblico ministero Davide Romanelli, e nella tarda serata è arrivata la svolta, con la messa in stato di fermo del presunto killer.
I fatti -
Tutto è accaduto poco dopo le 17, sul prato dietro alla chiesa della frazione di Maserada, in via Primo Maggio, dove è allestito il tendone per le sagre del paese. I ragazzi hanno cominciato a litigare, poi all'improvviso la coltellata all'addome e Aymen è caduto a terra, senza vita. I ragazzi che erano con lui sono scappati per poi venire bloccati dai carabinieri sul sagrato della chiesa, a pochi metri di distanza dal corpo del giovane che aveva ancora accanto il coltello. I tre giovani sono stati poi portati in caserma per l'identificazione e per capire il ruolo svolto nell'omicidio. Si tratta di due minorenni e un 18enne, che al termine dell'interrogatorio è stato fermato per omicidio.
Il possibile movente -
Ancora da chiarire il movente del delitto. Una delle piste seguite dagli inquirenti è quella del piccolo spaccio di droga e di un conto che non sarebbe stato saldato. Si tratta però solo di ipotesi investigative che vanno approfondite. Al vaglio degli inquirenti, oltre alle dichiarazioni dei tre giovani, ci sono anche i filmati delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona e le due telefonate di soccorso che sono state lanciate da vicolo primo maggio: una al Suem 118 e una seconda al 112. Anche l'arma del delitto è stata recuperata e sarà sottoposta a perizia.
La vittima -
I genitori di Aymen Adda Benameur hanno raggiunto immediatamente il luogo della tragedia. La famiglia, con altri tre figli, vive poco distante dal luogo in cui si è consumato il delitto, in via Don Minzoni. La madre è avvolta dal dolore, mentre il padre trova la forza per ricordare il figlio: "Era un bravo ragazzo. Sempre sorridente, non aveva problemi. Scendeva e ci diceva sempre 'ciao mamma, ciao papà', non beveva. Non so chi è stato, lui ha sempre fretta di uscire con i suoi amici. Oggi mi ha detto esco un po'. Io ero a letto e poi mi hanno chiamato per dirmi che mio figlio era stato accoltellato".