Classe 1973, Fabrizio Galla ha già una lunga carriera costellata di riconoscimenti e premi internazionali. Nel 2007 partecipa alla Coupe du Monde de la Pâtisserie di Lione, dove vince la medaglia di bronzo e il premio speciale come miglior torta: l'iconica "Jessica", protagonista ancora oggi della sua pasticceria. Ma sono molti i concorsi che Fabrizio affronta collocandosi sul podio, come la World Chocolate Masters di Parigi nel 2006, dove si classifica secondo e vince il titolo di miglior pralina e il Gran Prix della Pasticceria a Barcellona nel 2003, dove si aggiudica il primo posto. Nel 2019 entra a far parte di Relais Desserts, la prestigiosa associazione francese che riunisce l'élite dell'alta pasticceria di 19 Paesi: uno dei pochi italiani a esserne membro. Oltre a questo oggi è membro di APEI (Ambasciatori Pasticceri dell'eccellenza Italiana) ed è anche Ambasciatore del Bergamotto.
Chi è Fabrizio Galla? Se dovesse scegliere degli aggettivi per descriversi, quali sceglierebbe?
Fabrizio Galla è nato nel 1973, da sempre vissuto nell’ambito gastronomico perché i miei genitori hanno avuto un ristorante per 50 anni. Sono del segno della vergine quindi molto preciso, corretto e sincero.
Classe 1973 con già una lunga carriera caratterizzata da importanti riconoscimenti e premi internazionali. Da dove nasce questa sua passione?
La mia passione nasce quando ero piccolo poiché, nei mesi invernali, andavo a giocare a fare i dolci da mio zio che aveva la panetteria. Quando arrivavamo, infreddoliti, ci sedevamo nel sotto forno per scaldarci e nel mentre mangiavamo biscotti caldi. È da questo ricordo, tuttora ancora molto forte, che nasce tutta la mia passione
Ha avuto esperienza in diverse parti del mondo, dal Giappone alla California e in Europa. Come mai ha deciso di tornare in Italia e ripartire dalla sua città d’origine?
Ho deciso di tornare in Italia innanzitutto perché è il mio Paese, rappresenta le mie origini e sono legato alle sue tradizioni. Ho sempre avuto ben chiaro che il mio futuro sarebbe stato qui. La nostra terra ci offre dei profumi, dei sapori, dei prodotti che nessun altro paese possiede. Prima di questo percorso, mi ero prefissato degli obiettivi all’estero e, dopo aver vissuto queste esperienze importantissime, ho capito che era il momento giusto per tornare e costruire il mio viaggio.
C’è un maestro al quale si ispira?
Come maestro mi ispiro a Iginio Massari perché ha una sensibilità nel fare i dolci che non ha eguali, tecnica, eleganza, gusto, tradizione. È l’unica persona che in tempi difficili ha deciso di alzare il livello qualitativo della pasticceria in Italia, sposandolo come progetto di vita.
Le sue origini e la tradizione della cucina piemontese influenzano le sue opere?
Le origini e le tradizioni fanno parte della mia realtà costantemente. La tradizione è parte della storia italiana e ritengo che abbiamo il dovere di portarla avanti. Nel mio settore cerco sempre di renderla attuale, ricordando sempre le origini.
Sapori, profumi, colori sono tre aspetti che caratterizzano i suoi dolci. Cosa rende il suo prodotto unico?
Quello che rende unico un dolce sono gli equilibri che lo racchiudono, facciamo uno dei pochi lavori che fa sviluppare i cinque sensi e faccio sempre il possibile che ciò accada quando la gente acquista i miei prodotti. Faccio sempre il possibile perché il cliente abbia un ricordo, un’emozione forte dal dolce che assaggia.
Ha un prodotto preferito o al quale è legato per qualche motivo?
Il cioccolato è sicuramente un ingrediente a cui sono molto legato. Ho sempre partecipato a concorsi lavorando questo ingrediente. Lo trovo un elemento affascinante in quanto versatile, infatti, lo si può utilizzare a 360 gradi in pasticceria.
Ha un sogno nel cassetto che non ha ancora realizzato?
Un sogno ce l’avrei ma non nel mondo della pasticceria ed è quello di volare su un aereo da caccia.
Progetti futuri che può anticiparci?
Progetti per il futuro tanti, quello che vi posso anticipare è che il progetto prevede di innalzare al massimo l’alta pasticceria in Italia.
Parliamo di vita privata. Lavorando ha conosciuto la donna della sua vita. C’è qualche aneddoto che ci vuole raccontare?
Se vogliamo parlare di vita privata vi racconto questo simpatico aneddoto. Eravamo in vacanza io e mia moglie, a Marsala. Un giorno abbiamo affittato un gommone e misteriosamente ho perso gli occhiali da vista che avevo messo nella borsa, prima di fare il bagno. Mentre eravamo fermi in mare a 100 metri dalla spiaggia, chi ci ha affittato il gommone ci ha avvisato di seguire una rotta ben precisa dal Porto al Faro dell'isola di Favignana senza però darci indicazioni precise per il tragitto di ritorno. Noi ovviamente ci siamo spostati e, non seguendo più le stesse coordinate, ci siamo resi conto che qualcosa non andava quando abbiamo incrociato una nave da crociera. Abbiamo quindi navigato in direzione Sicilia trovandoci poi a Mazara del Vallo, 15 chilometri più sotto, il tutto con onde di un metro che per un gommone di 5 metri sembrava ci fosse uno tsunami.