Gli alberi di ulivo sono la naturale coreografia delle loro vite. Quattro giovani calabresi hanno fondato Aliva, azienda che crea oggettistica dalla potatura di ulivi secolari. Dagli scarti a dei complementi di arredo naturali ed ecologici, fortemente legati al territorio. Nessun albero viene abbattuto, è bene sottolinearlo, e la potatura è effettuata solo se necessaria alla pianta. Operazione sempre affidata a potatori in possesso di titoli professionali riconosciuti da enti ufficiali.
Come ci ha raccontato Antonio Centorrino, Operation Manager e Designer di Aliva: “Oggi Aliva crea complementi di arredo con questa speciale materia e li dedica alle regioni da cui arriva il legno: Calabria, Sicilia e Puglia. Ma il nostro obiettivo è ancora più ambizioso. Vogliamo creare dei pannelli di compensato da destinare poi ai settori più comuni, quali l’arredamento e l’edilizia. Questo consentirà di creare con il legno senza abbattere gli alberi”.
Tutto questo è associato a un processo ambientale. Parte dei profitti generati dalla vendita sarà destinata a corsi di formazione gratuiti, rivolti a contadini e aziende agricole per la sensibilizzazione dei territori interessate, rispetto alle minacce per la salute degli ulivi.
Come ha spiegato Gabriel Gabriele, Ingegnere Informatico e Web Developer di Aliva: “Abbiamo pensato che la legna proveniente dalla loro potatura doveva in qualche modo essere riutilizzata. È diventata così materia prima per i nostri complementi d’arrivo. Certifichiamo ogni singolo prodotto, in modo tale da avere certezza dell’albero che ha donato la sua legna”. Ogni prodotto venduto va anche a sostegno del Salento, martoriato dalla Xylella, che ha causato la morte di 21 milioni di alberi dal 2013 ad oggi. Un piccolo ma importante segnale di rinascita verrà dato dalla piantumazione di un albero di ulivo nell’area più colpita.
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Un progetto nato per dare continuità in una forma diversa alla vita degli alberi secolari, diventati patrimonio identitario e storico, oltre che naturalistico di queste terre. La loro storia viene così trasferita in altri luoghi, grazie ai possessori di uliveti, come privati o aziende agricole che nelle periodiche operazioni di manutenzione ordinaria o straordinaria provvedono a selezionare i tagli utili, che per dimensioni e condizioni potranno diventare oggetti di design dal significato unico.