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Famiglia monogenitoriale: l'11,5% è a rischio povertà

Un rapporto di Openpolis sottolinea come quasi un nucleo su 10 non si possa permettere il cibo  

sito ufficiale

Le famiglie monogenitoriali si trovano sempre più spesso della media a rischio povertà assoluta: nel 2021 erano l'11,5%.  È quanto rivela il rapporto della fondazione Openpolis che inoltre sottolinea come questo tipo di famiglie sia in aumento quasi del 10% dal 2012. 

Difficoltà economiche e il ruolo delle mense  Le famiglie con un solo genitore sono sempre più a rischio indigenza, con conseguenze dirette sulla vita dei bambini. Ad esempio, la probabilità di  povertà alimentare è in crescita: secondo  Openpolis  quasi un nucleo monogenitoriale su 10 ha dichiarato di non essersi potuta permettere carne o pesce ogni due giorni nel 2021. Quindi, tali famiglie si trovano spesso in una situazione precaria dal punto di vista economico. Tuttavia, alcune politiche di contrasto alla povertà alimentare sono messe in atto come la presenza di mense negli edifici scolastici statali nei comuni a maggior incidenza di famiglie monogenitoriali: secondo il rapporto, sono 1 su 3 gli istituti con questo servizio, parliamo del 32,2% del patrimonio edilizio attivo nell’anno scolastico 2020/21, un valore sostanzialmente in linea con la media nazionale ( 31,1%). Le mense  rivestono un ruolo cruciale in queste politiche, che si deve accompagnare agli altri strumenti di sostegno. Un ruolo sottolineato anche nelle relazioni del Garante per l’infanzia: per alcuni bambini rappresenta il pasto più completo e sano della giornata.

Famiglie monogenitoriali in aumento  Il rapporto di Openpolis evidenzia come le famiglie monogenitoriali con almeno un figlio minore siano 1 milione in Italia e come il numero sia molto aumentato nell’arco degli ultimi 30 anni. Fino alla metà degli anni ’90, erano poco meno di 500mila i nuclei composti da un solo genitore e almeno un figlio sotto i 18 anni. Nell’ultimo decennio sono progressivamente aumentati, superando il milione nel periodo 2015-16. Nel 2021 sono arrivati a 1 milione e 62mila. Un dato in flessione rispetto al biennio 2019-20 (periodo in cui avevano superato il milione e 100mila). Ma in aumento quasi del 10% dal 2012, quando erano 966mila. Da una stima di Istat effettuata nel 2018 sul biennio 2015-16, l' 86,4% di questi nuclei familiari erano composti da una madre sola con figli minori. Sempre dalla stessa stima, era emerso come la maggior parte di queste donne avesse un lavoro, il  63,8% dei casi, una quota in calo dopo la crisi economica a cavallo degli anni 2000 e 2010. Nel 2016 il 24,4% delle madri sole risultava inattivo e quasi il 12% era disoccupato. 

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