Umbria: a Gubbio, fra tesori d’arte e prelibatezze gastronomiche
Ricca di storia ed arte, la città umbra è una meta ideale per un piacevolissimo weekend
Alla scoperta di Gubbio, perla dell’Umbria
Un motivo in più per visitare Gubbio è l’antica Festa dei Ceri, che si tiene lunedì 15 maggio, ed è una delle più coinvolgenti feste tradizionali umbre.
Il regno del tartufo - E’ il delizioso tartufo bianco il re della cucina eugubina, tanto che la città è il capoluogo del distretto di raccolta dell’Alto Chiaschio: tra i tanti piatti dedicati al prezioso tubero trionfano sulle tavole dei ristoranti il risotto con i tartufi e le immancabili tagliatelle. Gubbio, che rispecchia in tavola la più schietta tradizione umbra, offre anche un saporitissimo ventaglio di piatti basati su prodotti locali: cacciagione e funghi, carni di maiale e manzo, animali da cortile (quali ad esempio il Coniglio alla taverniera e la Faraona in salsa di ginepro proposti dalla celebre Taverna del Lupo, associata al Buon Ricordo), spesso impreziositi dagli aromi ineguagliabili delle erbe di campo. E’ un trionfo di prodotti a chilometro zero, cucinati secondo le ricette tradizionali, come la crescia di Pasqua al formaggio e la crescia al panaro, gustosissima con gli affettati locali e con il friccò (di agnello, anatra, pollo e coniglio). Vale poi la pena assaggiare il brustengo, pane fritto da gustare al rosmarino o con l’aggiunta di un guanciale di maiale, e l’imbrecciata, la tipica minestra di legumi e cereali da “terre alte” – Gubbio è sui 500 metri sul livello del mare – come il farro, i ceci, le lenticchie. Il dolce arriva con i ganascioni delle suore di Santa Lucia, serviti con la barcarola, un profumatissimo caffè d’orzo e mistrà. Da portare a casa, per ricordo, l'ottimo Liquore di Sant'Ubaldo, rigorosamente preparato con le erbe del monte Ingino.
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