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Istat, cala la produzione industriale a marzo: -3,2% sul 2022, ma vola l'automotive

Calano in particolare i beni di consumo, quelli intermedi e l'energia. In grande crescita la fabbricazione dei mezzi di trasporto trainato dalla crescita del settore degli autoveicoli

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Secondo i dati Istat, la produzione industriale in Italia cala a marzo per il terzo mese consecutivo. La riduzione dell'indice destagionalizzato è dello 0,6% rispetto a febbraio e del 3,2% rispetto all'anno precedente. Anche il primo trimestre risulta "in lieve calo", dello 0,1%, rispetto ai tre mesi precedenti. Quasi tutti i principali settori di attività decrescono sia su base mensile sia in termini annui con l'eccezione dei beni strumentali (+3,9%).

I settori in calo  Questi ultimi sono infatti gli unici a mostrare variazioni positive rispetto a febbraio e una crescita più marcata rispetto a marzo dello scorso anno. Sono infatti in diminuzione, tra gli altri, i beni di consumo (-4,7%), i beni intermedi (-6,0%) e, in misura più marcata, l'energia (-11,2%). Tra le attività economiche che hanno accusato un calo maggiore troviamo l'industria del legno, della carta e della stampa (-13,4%), la fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria (-12,5%) e l'attività estrattiva (-11%). 

Per l'automotive +35%   Sono invece settori come la fabbricazione di mezzi di trasporto (+12,4%), la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+6,5%) e la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+3,3%). A trainare la crescita del settore dei mezzi di trasporto è la produzione di autoveicoli, aumentata del 17,4%, a marzo su base mensile e del 35,8% su base annua. Si tratta dell'incremento tendenziale maggiore registrato dall'Istat per il settore da quasi due anni, a partire da giugno 2021.

Codacons: "L'inflazione pesa come un macigno sull'economia italiana"  "A marzo la produzione registra il terzo calo consecutivo, un dato che oramai non è più solo un segnale allarmante, ma una prova tangibile delle difficoltà che interessano il comparto industriale. Preoccupano in particolare i beni di consumo che registrano una discesa senza freni, con una contrazione del -4,7% su base annua, un dato su cui incide in modo evidente l'emergenza prezzi che attanaglia da mesi il nostro paese". "A pesare come un macigno sull'industria italiana è proprio l'inflazione ancora alle stelle, con i prodotti più acquistati dalle famiglie che registrano una marcata crescita a due cifre dei prezzi, con effetti diretti sulla spesa e sui consumi degli italiani". Lo afferma il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, commentando i dati forniti dall'Istat.

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