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"L'Europa di oggi come il Terzo Reich", la nuova vignetta filorussa che ci vede come "nazisti"

L'immagine è stata pubblicata su un canale Telegram filorusso che fa riferimento a Sergei Markov, ex consigliere di Putin. Ennesimo esempio della retorica anti-nazista della propaganda del Cremlino

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Da "un Popolo, un Reich, un Fuhrer" a "un Popolo, un Reich, un Euro". La retorica anti-nazista della propaganda russa aggiunge un altro esempio alla campagna social a sostegno della guerra in Ucraina: una vignetta in cui il Terzo Reich di Hitler viene (ancora una volta) paragonato all'Europa contemporanea. D'altronde lo ha ricordato anche lo stesso Vladimir Putin durante il "Giorno della Vittoria" nella Seconda Guerra Mondiale, che in Russia si celebra il 9 maggio: "In Occidente si stanno distruggendo i memoriali, si sta creando un culto del nazismo. Anche questo oltraggio è un crimine, il revanscismo di chi stava preparando una nuova campagna contro la Russia". L'immagine è stata pubblicata su un canale filorusso su Telegram che fa riferimento a Sergei Markov, ex consigliere del presidente russo.

Dall'epoca della sua ascesa al potere, Putin ha utilizzato l'opposizione sovietica ai nazisti come uno dei grandi pilastri dell'unità del popolo russo. Non solo: la vittoria nella "Grande guerra patriottica", che noi chiamiamo semplicemente Seconda Guerra Mondiale, è divenuto uno strumento stabile della propaganda. L'assioma è semplice: i russi, baluardo della pace e della libertà, contro i nazisti. Che ieri erano la Germania di Hitler e oggi sono l'Europa manovrata dagli Stati Uniti. Con l'Ucraina come perno della leva, secondo il Cremlino "culla storica" di neonazisti, con chiaro riferimento al passato collaborazionista del Paese all'epoca dell'invasione da parte del Terzo Reich.

La propaganda russa  L'immagine è stata condivisa e ricondivisa su Telegram mentre sulla Piazza Rossa di Mosca sfila la potenza militare russa nella Parata della Vittoria. Potenza di gran lunga ridotto nella sfilata militare: per la prima volta dal 2007 a sfilare è un solo carro armato, il T-34-85, non a caso mezzo corazzato veterano del secondo conflitto mondiale. Anche il sorvolo degli aerei militari è stato annullato quest'anno. Lo "sfoggio" sarebbe stato troppo per un Paese che non riesce a vincere sul campo della Novorossiya, come viene considerata in Russia (anche nei libri di scuola primaria) il sud dell'Ucraina - corrispondente in sostanza al Donbass e alla penisola di Crimea. La retorica nazionalista russa fa inoltre riferimento ai partiti e movimenti ucraini che hanno adottato simboli e personaggi, come il collaborazionista Stepan Andrijovič Bandera, considerati padri della patria.

I messaggi filorussi  "Ora l'equipaggiamento militare non dovrebbe brillare, ma difendere la Russia e liberare l'Ucraina", si legge nei gruppi Telegram filorussi. E ancora: "Nel Giorno della Vittoria, siamo onesti: noi, la nostra generazione, non ce lo meritiamo ancora. Perdiamo contro il nemico da nove anni. Tutti noi calpestiamo e mormoriamo e ci lamentiamo e speriamo nell'indulgenza del nemico. Dobbiamo diventare più duri e non aver paura di affrontare la realtà". "L'Europa per la Russia ormai puzza sempre più di fascismo, come diceva il grande umanista europeo Thomas Mann", scrivono in calce gli autori della vignetta.

Le parole di Putin  Proprio il giorno in cui si celebra il contributo dell'Unione Sovietica alla sconfitta dei nazisti durante la Seconda Guerra mondiale è diventato per Putin anche un mezzo di propaganda per giustificare l'invasione dell'Ucraina. "Oggi la civiltà è di nuovo a una svolta decisiva. È stata scatenata una vera e propria guerra contro la nostra madrepatria, ma abbiamo reagito contro il terrorismo internazionale", ha detto Putin. "Per la Russia, non ci sono nazioni ostili e non amiche né a Ovest né a Est. Come la stragrande maggioranza delle persone sul pianeta, vogliamo vedere un futuro pacifico, libero e stabile".

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