"Con le mie figlie, abbiamo appreso, di come l'Accademia del David di Donatello, si sia già dimenticata di Carlo Vanzina, mio marito, il loro papà. Dare un premio a suo fratello Enrico e non un riconoscimento a Carlo è stato un gesto di ingratitudine verso un regista che ha girato ben oltre 60 film. Un gran signore del cinema italiano a detta di tutti coloro che ci hanno lavorato in più di 40 anni di stimata carriera". E' l'amaro commento di Lisa Melidoni Vanzina accusando la giuria del David di aver "emarginato" Carlo Vanzina "avvilendone la memoria".
Carlo Vanzina, prosegue la moglie Lisa Melidoni, era "un maestro, un uomo umile, non per modestia ma per innata signorilità; sempre in punta di piedi, mai prevaricatore né arrogante né con smanie di protagonismo al contrario, di chi, millanta verità inesatte pur di esser sempre al centro di un attenzione non meritata".
"Cara giuria del David, con la stessa superficialità che conferisce questo premio, avete emarginato un grande protagonista, un autore della commedia all'italiana, avvilendone la memoria non avendogli riconosciuto, neanche post mortem la sua infinita dedizione al nostro cinema. Del resto, si sa: chi è stato tanto amato in vita, con la morte diventa oblio degli indifferenti", conclude nel suo atto d'accusa la vedova.