In Sudan 190 bambini sono stati uccisi e 1.700 sono stati feriti negli intensi combattimenti delle ultime settimane tra l'esercito e i paramilitari: in media sette all'ora. Lo ha riferito l'Unicef. Intanto, anche l'Unhcr lancia un appello per mantenere le frontiere aperte per chi è in fuga.
L'allarme di Unicef -
L'Unicef lancia l'allarme sul numero di bambini uccisi e feriti nei sanguinosi scontri scoppiati in Sudan il 15 aprile: in media, sette bambini ogni singola ora nei primi 11 giorni di combattimenti secondo i rapporti ricevuti, ha detto a Ginevra il portavoce James Elders. "L'Unicef non è in grado di confermare le stime a causa dell’intensità della violenza ma si tratta in ogni caso di segnalazioni che riguardano solo i bambini uccisi o feriti che hanno avuto contatti con una struttura medica. È probabile che la realtà sia molto peggiore" e i dati disponibili riguardano solo i primi 11 giorni di questo conflitto, ha sottolineato.
"Anche gli operatori umanitari sono stati attaccati, mentre le strutture, i veicoli e le forniture umanitarie, comprese quelle dell'Unicef, sono state saccheggiate o distrutte", ha ricordato Elders. "Tutti questi attacchi minano la nostra capacita' di raggiungere i bambini in tutto il Paese con servizi sanitari, nutrizionali, idrici e igienici salvavita. Ancora una volta, ci uniamo a tanti altri nel sottolineare quanto sia cruciale che tutte le parti in conflitto aderiscano al diritto internazionale: per adempiere ai loro obblighi di protezione dei bambini e per garantire che gli attori umanitari possano operare in sicurezza sul terreno per sostenere i civili in difficoltà", ha concluso il portavoce.
L'appello di Unhcr -
L'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, Unhcr ha chiesto agli Stati di mantenere aperte le frontiere ai sudanesi in fuga dal conflitto e di sospendere i rimpatri forzati in Sudan, anche di coloro per i quali la richiesta di asilo era stata respinta. Le persone in fuga dal conflitto in Sudan, così come i cittadini sudanesi che si trovano fuori dal Paese e non possono tornare a causa del conflitto, potrebbero aver bisogno di protezione internazionale, ha detto Elizabeth Tan, direttrice della Protezione Internazionale per l'Unhcr.
I combattimenti e le violenze hanno già costretto centinaia di migliaia di civili ad abbandonare le loro case e cercare rifugio. Il numero di nuovi sfollati interni è stimato a oltre 300.000 e più di 100.000 persone sono fuggite nei paesi vicini, in particolare Ciad, Sud Sudan, Repubblica Centrafricana, Egitto ed Etiopia. "Siamo grati a tutti i paesi vicini che hanno permesso loro di cercare sicurezza", ha detto Tan. Ieri, l'Unhcr e 134 partner hanno annunciato un fabbisogno di 445 milioni di dollari per il finanziamento di un piano di risposta regionale fino a ottobre che si basa su una proiezione preliminare di 860mila persone in fuga dal Sudan.