Bankitalia: "Tassi reali fra lo 0,5 e l'1%, non fasciamoci la testa | Contro l'inflazione misure su redditi e bilancio"
Il governatore Visco afferma che la Bce fa bene a procedere con il rialzo dei tassi ma sottolinea che bisogna mettere in campo misure su redditi e bilancio in vista di uno "sviluppo sostenuto ed equilibrato"
Per Ignazio Visco, governatore della Banca d'Italia, "in termini reali i tassi sono fra lo 0,5 e l'1%" anche dopo gli ultimi rialzi della Bce e per questo "non fasciamoci la testa". Visco ha affrontato anche il tema salari. È vero che nel nostro Paese "devono aumentare perché sono bassi ma lo sono perché sono 20 anni che l'economia non cresce e per questo dobbiamo cambiare con le riforme strutturali", ha spiegato sottolineando che "chi è sotto il livello di povertà va aiutato, ma occorre evitare la spirale salari-prezzi che farebbe perdurare l'inflazione con effetti negativi".
Tassi, "ok rialzo ma 'con juicio' Presentando il suo nuovo libro "Inflazione e politica monetaria", il governatore ha sottolineato come nel Consiglio della Bce l'obiettivo della lotta all'inflazione sia condiviso ma ha precisato che c'è differenza di opinioni su "modi e tempi" e ha chiarito, in merito alla strategia sul costo del denaro portata avanti dall'Eurotower, che "occorre rialzare i tassi ma adelante con juicio".
Prezzi, "misure su redditi e bilancio" Quanto al nodo prezzi, Visco ha detto che "la lezione più importante" dall'esperienza della lotta ai rialzi degli scorso decenni in Italia è che "solo l'azione coerente e coesa delle politiche monetarie, del bilancio e, per usare un termine ormai desueto, dei redditi può contrastare con successo l'inflazione e riportare rapidamente il nostro Paese, e l'area dell'euro, su un sentiero di sviluppo sostenuto ed equilibrato".
Tassi, "serve un'azione comune tra politica monetaria, di bilancio e responsabilità sindacati" "A chi ci chiede perché" tante discussioni se "alzare i tassi dello 0,25% o dello 0,5%", riprende, va ricordato come "il punto di fondo è che viviamo in un momento molto incerto" tra guerra in Ucraina, instabilità geopolitiche e tensioni sui prezzi. E ha quindi osservato che serve un'azione comune tra politica monetaria, di bilancio e responsabilità dei sindacati, altrimenti "l'obiettivo sarà raggiunto ugualmente ma i costi saranno più elevati".
Salari, "responsabilità dalle parti sociali" Ancora sul tema caduta dei salari, Visco ha quindi chiesto alle parti sociali europee di "continuare a mostrare responsabilità" sulle richieste di aumento dei salari di fronte all'inflazione, proprio per fare la loro parte con la politica monetaria e di bilancio, suggerendo "interventi temporanei sul costo del lavoro e il parziale assorbimento, ove possibile, nei margini di profitto.
E al riguardo sottolinea come "i tentativi di innalzare i margini di profitto o le richieste salariali che risultassero completamente slegate dai guadagni di produttività mirando al pieno recupero dell'inflazione o che addirittura incorporino aspettative di una crescita futura dei prezzi eccessivamente elevata finirebbero solo per prolungare la fase di alta inflazione, amplificandone gli effetti negativi".
Shock energetico, "aiuti a famiglie e imprese" E ancora, spiega: "Come accaduto negli anni Settanta per la 'tassa dello sceicco', lo shock energetico in corso costituisce un onere ineludibile per il Paese: non lo si può rinviare al mittente e l'obiettivo deve essere quello di assorbirlo il più in fretta possibile, anche redistribuendone gli effetti con interventi a favore delle famiglie e delle imprese maggiormente colpite, riducendo al minimo gli oneri permanenti sui conti dello Stato".
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