Un’incoronazione più attenta all’ambiente e al passo con i tempi. Re Carlo III non ama gli sfarzi e ha chiesto meno formalismi. Sarà, perciò, una cerimonia più semplice e più breve: il rito durerà un’ora, invece delle canoniche tre, e gli invitati saranno “solo” duemila, ovvero meno di un terzo dei partecipanti rispetto all’evento per la madre, l’indimenticabile regina Elisabetta, nel 1953.
Per la sua incoronazione re Carlo III ha chiesto semplicemente tight e abiti eleganti. Il sovrano potrebbe indossare l’uniforme della Royal Navy. Sicuramente bandito, invece, il mantello bordato di vera pelliccia di ermellino, fatta sostituire da una ecologica, una fake fur. Vestirà anche i capi dorati della tradizione: la Supertunica, realizzata per re Giorgio V nel 1911, e la “Robe royale”, il mantello reale.
Sarà all’insegna di una sobria eleganza pure l’abito per la regina consorte Camilla. Realizzato da un designer inglese (in lizza diversi nomi tra cui Fiona Clare, Anna Valentine e Alexander McQueen, tra i preferiti di Kate Middleton), dovrebbe essere lungo e con un soprabito in tinta avorio, grigio perla o guscio d’uovo. Nessuna nuova corona commissionata: indosserà, infatti, quella realizzata per la regina Mary, anche questa per l’incoronazione di Giorgio V nel 1911.
Novità, poi, per i membri della Camera dei Lord, che avrebbero ricevuto l’invito ad abbandonare le loro speciali vesti di velluto cremisi con colli di pelliccia bianca e indossare quelle che utilizzano ogni anno alla cerimonia di inaugurazione dei lavori del Parlamento. E una piccola rivoluzione, infine, per tutti gli ospiti: non siederanno sulle poltrone di velluto ma su sedie classiche.