"Per il governo italiano ci sono due stelle polari per quanto riguarda la politica estera. Le relazioni transatlantiche e l'Europa. Siamo un Paese fondatore, vogliamo essere protagonisti della costruzione di un percorso che veda tutti quanti i popoli uniti per affrontare insieme le grandi sfide geopolitiche". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a "The State of the Union", il vertice annuale dell'Istituto Universitario Europeo di Fiesole. Tajani ha sottolineato che "quando sarà terminata la guerra avremo dei giganti, Usa, Cina, India, la stessa Russia, con cui confrontarci".
"Difesa comune Ue per un'Europa portatrice di pace" - "Avere una difesa comune non significa trasformare l'Europa in una sorta di realtà guerrafondaia: significa avere un'Europa protagonista della politica, portatrice di pace", ha aggiunto il ministro degli Esteri.
"Sì a Ucraina in Ue, ma anche Balcani occidentali" - "Siamo favorevoli all'ingresso dell'Ucraina" nella Ue, "ma siamo favorevoli anche all'ingresso dei Paesi dei Balcani occidentali che sono candidati", perché "altrimenti rischiamo di lasciare popoli che hanno comunque una visione e una tradizione comune alla nostra sotto l'influenza di altre realtà che non hanno lo stesso minimo comune denominatore", ha continuato Tajani.
"Patto stabilità escluda spese per Pnrr e Ucraina" - "Se discutiamo del nuovo Patto di Stabilità, quello proposto dalla Commissione è un passo in avanti, ma credo che dovrebbe essere aggiustato, escludendo le spese per la transizione ecologica, per il Pnrr, magari per sostenere l'Ucraina", ha detto ancora il ministro.
"Più poteri al Pe per una Europa più democratica" - "Insisto sulla necessità di un'Europa più democratica", con "più poteri al Parlamento Europeo". ha affermato poi il ministro. "Non lo dico soltanto perché sono stato presidente del Parlamento Europeo - ha aggiunto - ma perché sono assolutamente convinto che così i popoli si sentano più rappresentati nelle istituzioni comunitarie". Secondo Tajani, "confondere la burocrazia con l'Europa è un grave errore: la burocrazia è al servizio di mezzo miliardo di persone, e non viceversa. Qui è la politica che deve avere il coraggio e la forza di imporsi, di assumersi delle responsabilità, dare delle direttive, dare delle linee guida alla burocrazia che deve applicare le scelte politiche".
"Crisi migratoria tema europeo, l'Africa ci aspetta" - "Insieme dobbiamo affrontare la grande questione delle migrazioni. È un tema storico, soltanto l'Europa unita può svolgere un ruolo importante nel continente africano. Ogni Stato deve dare il suo contributo per risolvere le grandi questioni" che affliggono l'Africa e causano le migrazioni. E questo tema va affrontato "non con le lenti dei colonizzatori, ma con le lenti degli africani", ha concluso il ministro degli Esteri.