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Dialogo di Petersberg per il clima a Berlino, nessun accordo tra i Paesi 

L'incontro di due giorni si è svolto in vista della Conferenza mondiale sul clima Cop28, che si terrà a Dubai dal 30 novembre al 10 dicembre

-afp

Martedì e mercoledì, a Berlino si è svolta la riunione del Dialogo di Petersberg per il clima, in vista della Conferenza mondiale sul clima Cop28, che si terrà a Dubai dal 30 novembre al 10 dicembre. I rappresentanti di circa 40 Paesi si sono riuniti per discutere del finanziamento per la lotta al cambiamento climatico e di un piano globale per la transizione energetica. Ma non si è trovato un accordo.

Nessun accordo tra i Paesi  Non c'è accordo tra le nazioni che hanno partecipato all'incontro su come raggiungere gli obbiettivi climatici internazionali. Alcuni Paesi premono per eliminare gradualmente i combustibili fossili, mentre altri sono convinti che la benzina e il gas continueranno a dover essere utilizzati, sempre ammesso che le emissioni siano tenute sotto controllo. 

Le parole del cancelliere Scholz  "C'è una cosa che vorrei suggerire, che potremmo decidere insieme a Dubai: un obiettivo chiaro per l'espansione globale delle energie rinnovabili, per esempio triplicarne la costruzione entro il 2030", ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz, parlando al Dialogo sul clima di Petersberg. "In questo modo manderemmo un chiaro segnale all'economia reale e finanziaria su dove conduca il nostro percorso". 

La proposta è in linea con i dati dell'Organizzazione internazionale per le energie rinnovabili, secondo cui dovrebbe esserci un ampliamento di queste energie per una media di 1000 gigawatt all'anno nei prossimi anni, il triplo rispetto a oggi.

Il cancelliere ha anche annunciato che la Germania vuole stanziare due miliardi di euro per il Green Climate Fund a favore dei Paesi più poveri. "Anche il passaggio alla neutralità climatica deve essere finanziato", ha spiegato. Il denaro del fondo va ai Paesi emergenti e in via di sviluppo, che lo utilizzano per finanziare progetti di protezione del clima, adattarsi ai cambiamenti climatici e costruire un'economia rispettosa in questo senso. Secondo il ministero per lo Sviluppo, la Germania ha fornito inizialmente 750 milioni di euro, e successivamente altri 1,5 miliardi di euro.

In ottobre, il Paese ospiterà anche una conferenza internazionale a Bonn, in occasione della quale saranno mobilitati fondi per gli anni dal 2024 al 2027. I due miliardi di euro ora annunciati sono destinati a questo periodo. Scholz ha ribadito che la Germania mantiene la sua promessa di aumentare i fondi per i finanziamenti internazionali per il clima fino a un totale di sei miliardi di euro all'anno entro il 2025. 

Le parole del capo della Cop28 - "Sappiamo che i combustibili fossili continueranno a svolgere un ruolo per il prossimo futuro nell'aiutare a soddisfare il fabbisogno energetico globale", ha detto il sultano Ahmed al-Jaber in una conferenza stampa di chiusura del Petersberg Climate Dialogue. Il presidente della Cop28, a capo anche del colosso petrolifero ADNOC, ha ribadito il suo appello a triplicare la produzione di energia rinnovabile entro il 2030. "Il nostro obiettivo dovrebbe essere quello di eliminare gradualmente le emissioni da tutti i settori, che si tratti di petrolio e gas o industrie ad alte emissioni". Secondo lui, l'obiettivo sarebbe raggiunto "costruendo e capitalizzando su tecnologie esistenti, nuove ed emergenti", compresa la tecnologia di cattura e stoccaggio di CO2.

La ministra tedesca Baerbock  La ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, ha aperto l'incontro. "Non facciamo abbastanza" e "siamo troppo lenti" contro la crisi climatica e lo dimostrano le recenti temperature record in Nord Africa e in Spagna, con i 38,8 gradi di Cordoba "che non erano mai esistiti ad aprile", ha dichiarato. Per la ministra, l'obiettivo di mantenere il riscaldamento globale sotto agli 1,5 gradi centigradi rispetto all'epoca preindustriale è ancora possibile e necessario, l'uso delle rinnovabili dev'essere triplicato su scala globale e quest'anno dovrebbe esserci infine un fondo da 100 miliardi di euro perché anche i Paesi più fragili possano reagire alla crisi.

Il Dialogo porta insieme rappresentanti di più di 40 Paesi, tra cui grandi Stati industriali e Stati molto piccoli particolarmente colpiti dai cambiamenti climatici, ha sottolineato Baerbock, e deve costruire "partnership concrete anche oltre le frontiere geopolitiche".

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