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Strage di Erba, a "Le Iene" gli ostacoli per la riapertura del caso

 Il programma di Italia 1 da diverse settimane sostiene l'innocenza dei coniugi: ecco perché

Nei giorni scorsi sulla strage di Erba sono tornati ad accendersi i riflettori dei media a diciassette anni di distanza. Infatti il magistrato  Cuno Jakob Tarfusser ha depositato una richiesta di revisione della condanna nei confronti dei coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi, fino a oggi ritenuti responsabili della morte di Raffaella Castagna Raffaella Castagna, il figlio Youssef Marzouk, la madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini

"Le Iene", che da diverse settimane sostengono l'innocenza di Rosa e Olindo, hanno analizzato il comunicato della procura di Como arrivato subito dopo la richiesta di Tarfusser e firmato dal procuratore facente funzioni Massimo Astori che definisce "Ingiustificabili le accuse mosse" aggiungendo anche di non voler "escludere di intraprendere azioni legali a tutela dell'ufficio".


Cosa c'è scritto nella richiesta di revisione -  La richiesta di revisione si concentra nell'analizzare le tre prove che condannano Rosa e Olindo: per Tarfusser, infatti, queste tre prove sarebbero maturate in un "contesto che definite malato è fare esercizio di eufemismo". A partire dalla macchia di sangue rinvenuta nell'auto di Rosa e Olindo rinvenuta dal brigadiere Fadda con il luminol e diluita dopo un lavaggio. In realtà però dalla relazione del professor Previderé, quella macchia non sarebbe mai stata lavata. Nella richiesta di revisione si sottolinea, per questo, che la macchia analizzata da Previderé non sarebbe la stessa repertata dal brigadiere Fadda. Questa, per Tarfusser sarebbe la "prova regina" dell'innocenza dei due condannati. Il documento, inoltre, si sofferma anche sull'unico testimone oculare della vicenda, Mario Frigerio: Tarfusser sostiene che il luogo tenente Gallorini nel colloquio avuto con Frigerio potrebbe aver insinuato nella memoria del superstite "un falso ricordo" e inoltre afferma che Gallorini ha affermato il falso dichiarando di non aver mai fatto il nome di Olindo. Fatto smentito da alcune intercettazioni del 20 dicembre 2006. Il ricordo originario di Frigerio, come più volte sottolineato da "Le Iene", è quello che l'uomo dà negli audio delle intercettazioni "un uomo di carnagione scura, olivastro". Tarfusser, inoltre, mette in dubbio anche le confessioni fatte da Rosa e Olindo per il contesto ambientale, culturale, emozionale, giuridico. Rosa e Olindo dunque sarebbero stati vittima di una pressione esagerata, con metodi al limite della legalità.

La richiesta può essere bloccata? - Secondo alcuni questo atto di revisione, criticato da più parti, per non finire nel cestino dev'essere avallato e filmato dal superiore di Tarfusser, ovvero il procuratore generale di Milano Francesca Nanni. Per questo "Le Iene" si sono rivolte a Nico D'Ascola, già presidente della commissione giustizia del Senato, che fa parte del team di difensori di Rosa e Olindo. "La richiesta di revisione non può essere bloccata", spiega D'Ascola. L'istanza deve essere trasmessa ai magistrati della Corte d'Appello di Brescia, gli unici titolati a esprimersi sul contenuto e a decidere su un eventuale nuovo processo per Rosa e Olindo.  

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