Sul dl migranti il governo ha posto la questione di fiducia alla Camera. Lo ha annunciato il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani. Le dichiarazioni di voto si terranno mercoledì dalle 16 e il voto di fiducia è previsto per le 17:30. A seguire ci sarà l'esame degli ordini del giorno. Giovedì mattina dalle 9 alle 13 si terranno, invece, le dichiarazioni di voto e il voto sugli ordini del giorno. Dalle 13 alle 14:30, con diretta tv, ci saranno le dichiarazioni di voto e il voto finale sul provvedimento.
Le questioni pregiudiziali presentate da Pd, M5s e Alleanza Verdi e Sinistra sono state respinte. I voti contrari sono stati 187, quelli favorevoli 109.
Berruto (Pd): "Governo nega la storia" -
"Siete andati a Cutro, proprio lì, dove il mare è diventato un cimitero, per produrre un testo normativo che restringe le garanzie dei richiedenti asilo e i diritti delle persone migranti. Proponete, per arginare i flussi migratori, di indebolire la protezione speciale, scaraventando così decine di migliaia di persone in stato di irregolarità", aveva detto in Aula il deputato del Pd, Mauro Berruto, intervenendo in discussione generale.
"Invisibili per la legge, ma materialmente presenti sul territorio, queste persone sono private della propria dignità, della possibilità di costruirsi una vita in Italia o in Europa. Certamente con questo decreto, dopo aver colpito le Ong, colpite violentemente gli esseri umani e - aveva attaccato Berruto - negate l'evidenza della storia, le ragioni dell'emigrazione: guerra, indigenza, miseria, a cui oggi si aggiunge l'emigrazione climatica".
M5s: "Governo non cerca soluzioni strutturali" -
Dello stesso tono era stato l'intervento del M5s. "Il decreto Cutro ci preoccupa per diversi motivi. Il nodo centrale su cui dovremmo davvero dibattere è che ancora una volta si interviene in chiave emergenziale e non in termini strutturali. Il fenomeno va invece affrontato a livello strutturale, in Europa", aveva sottolineato Andrea Quartini, capogruppo del Movimento 5 Stelle sempre in Aula.
"Trovo davvero curioso - aveva aggiunto Quartini - che sia stato dato questo nome al decreto che limita i diritti dei migranti, come ad esempio il ridimensionamento della protezione speciale. Parliamo di un provvedimento in vigore da quasi due mesi e che non ha prodotto nessun effetto. Anzi, i dati ci dicono che, nonostante il decreto, il numero degli ingressi è quadruplicato e che, quindi, il provvedimento è completamente inadeguato".