Il futuro delle macchine per caffè in cialda si scrive a Caserta con app che preparano il caffè da remoto e tecnologie con ioni di inchiostro per una personalizzazione massima. A sperimentare questi nuovi modi di preparare e servire la celebre bevanda, c’è un’azienda, Faber Coffee Machines, che da due generazioni produce macchine per caffè in cialda e che ha saputo innovarsi nel tempo, unendo hitech e design.
Ad assumere le redini dell’azienda oggi è Fabio Teti, 35 anni, la seconda generazione che guida un team di 22 persone. Fabio ha lavorato molto sulla personalizzazione, che è diventata così uno dei punti forti dell’azienda, da cui sono nate collaborazioni esclusive come la linea che si ispira al celebre fumetto Diabolik, per la quale è stata realizzata una gamma di cinquanta grafiche: «Tutto nasce perché mio padre è un appassionato del fumetto. Abbiamo contattato la casa editrice proponendogli un accordo. Il progetto è piaciuto e lo abbiamo rilanciato in occasione dell’uscita recente del film dei Manetti Bros».
La tecnologia è un’altra delle strade che Fabio ha percorso per il rilancio dell’azienda. Negli ultimi anni, Faber ha lavorato anche sullo sviluppo di nuovi brevetti per automatizzare un processo che oggi è ancora meccanico. Il primo riguarda l’automazione del processo dell’erogazione del caffè, passando dall’inserimento della cialda fino alla sua espulsione: «Potrai farti il caffè pigiando un tasto del tuo smartphone».
Tra gli obiettivi c’è sicuramente quello di diffondere il sistema pod ese (cialde) in tutto il Mondo, con l’implemento di importanti strategie online, produttive e di marketing. Il progetto è stato anche riconosciuto e sovvenzionato da fondi di investimento di Banca Progetto e dal Ministero dello Sviluppo.
Allo stesso tempo, l’azienda è impegnata sull’automazione della sua produzione, in ottica industria 4.0, con l’introduzione di sensori e braccia robotiche per fondere la manualità umana con la velocità e l’efficienza della robotica, ottimizzando così i tempi di produzione.
Faber Coffee Machines è oggi uno dei maggiori produttori in Europa di macchine per caffè in cialda, con una distribuzione di oltre mezzo milione di macchine in 30 paesi in tutto il mondo. Inizialmente concentrata sulla vendita delle sue macchine verso il settore vending e Ho.Re.Ca., ha conquistato negli anni anche il settore b2c.
Il tutto grazie anche ad una nuova linea di marketing, sotto la guida del direttore creativo Diego Di Flora, che ha portato alla creazione di campagne pubblicitarie molto chiacchierate, come quella natalizia che vede Babbo Natale baciare una drag queen, ispirata come protesta all’affossamento del DDL Zan; quella in occasione della Festa della Donna, che ha visto protagonisti due ragazzi con Sindrome di Down, ma anche la realizzazione di Casa Faber, un salotto web per commentare il Festival di Sanremo.
Il disegno, la scelta dei materiali da utilizzare, la realizzazione e la tornitura dei componenti e infine l’assemblaggio sono realizzati nello stabilimento di Caserta, rendendo l’intera gamma di prodotti completamente Made in Italy, garanzia di qualità riconosciuta a livello mondiale.
Per i prodotti di alta gamma, il cliente potrà personalizzare la sua macchina a partire dai componenti singoli scegliendo sia il telaio che i dettagli come il pomello o la leva. Potrà inoltre decidere colori, rifiniture e materiali tra cui l'ottone, il rame, l’acciaio e il bronzo.
Tra gli elementi innovativi c'è il configuratore digitale dove applicare il proprio pattern, le incisioni, le grafiche o addirittura allegare un file. Sarà possibile così rendere unica la propria macchina da caffè. Indossando gli oculus, invece, si potrà entrare nel negozio virtuale di Faber Italia sul metaverso, tra le prime aziende italiane ad aver aperto il proprio spazio virtuale nel 2022.
«Si tratta di un progetto pilota nato come idea di franchising - spiega il Ceo Fabio Teti - l'intenzione, infatti, è aprire nel giro di un anno almeno altri 3 punti vendita con gli affiliati, a partire dal prossimo che sarà a Zurigo in Svizzera, successivamente ipotizziamo anche Napoli e Milano. Prediligeremo, inoltre, tutte le aree grosse di distribuzione come la Germania e la Danimarca».
Di Indira Fassioni