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Fuorisalone 2023: il design è green

Durante la Design Week di Milano sono state diverse le proposte legate al tema della sostenibilità ambientale. Noi abbiamo curiosato tra gli spazi del Fuorisalone per scoprirne alcune, tra opere d’arte fatte in vetro riciclato e gigantesche installazioni botaniche

Tgcom24

Il cambiamento coinvolge tutto ciò che ci circonda, dagli spazi esterni agli oggetti che arredano le nostre case. Un messaggio che da tempo è stato sposato sia dall’architettura sia dal design. Il Fuorisalone 2023 di Milano ne è stata la dimostrazione, ambiente e futuro hanno avuto un ruolo da protagonisti.

Per scoprire in che modo, durante la Design Week di Milano abbiamo curiosato tra gli spazi del Fuorisalone, dove sono state diverse le proposte dedicate alla sostenibilità ambientale. Il tema di quest’anno è stato infatti “Laboratorio Futuro”: un confronto sulle sfide di oggi e le opportunità di domani.  

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Un messaggio diffuso in numerose location in giro per la città. Al Brera Design District, ad esempio, i visitatori della Pinacoteca sono stati affascinati da un’installazione multisensoriale che celebrava la passione per l’acqua, riflettendo l’architettura del cortile. La splendida cornice di Palazzo Visconti ha invece ospitato la mostra “Julia Felix”, voluta da CoReVe, il Consorzio Recupero Vetro. Opere di artisti e designer di fama mondiale che hanno lavorato scarti di vetro realizzando 13 tra prototipi e pezzi unici. Un percorso che ha raccontato le potenzialità del riciclo attraverso la forza comunicativa del design.

Come ci ha raccontato Alice Stori Liechtenstein, Curatrice Mostra “Julia Felix”: “L’iniziativa di CoReVe voleva far vedere quante possibilità ci siano nel riciclaggio del vetro, anche non a livello industriale. Per cui abbiamo coinvolto 13 designer. Ognuno di loro ha scelto una metodologia diversa e abbiamo lavorato su una scala ovviamente molto più piccola e anche molto più artigianale, ed è un lavoro anche molto di sperimentazione. Io credo che il valore del design sia da un lato nella comunicazione di quanto sia importante riciclare questo materiale e dall’altro lato nel far vedere le infinite possibilità che ci sono”.

Il lato green del design

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Durante la Design Week di Milano sono state diverse le proposte legate alla sostenibilità ambientale. Il tema di quest’anno è stato infatti “Laboratorio Futuro”: un confronto sulle sfide di oggi e le opportunità di domani.  Noi abbiamo curiosato tra gli spazi del Fuorisalone per scoprirne alcune, tra opere d’arte fatte in vetro riciclato e gigantesche installazioni botaniche. 

Il bisogno di ritrovare il contatto con la natura è invece ciò che ha ispirato “The Sea Deck”, l’istallazione galleggiante sulla Darsena. Un anello sospeso sull’acqua, costruito con tappi di bottiglia in sughero riciclati e macinati, su cui i visitatori hanno potuto camminare a piedi nudi e godere di un’esperienza unica grazie a terrazze e stazioni interattive. Una ritrovata connessione con un bene prezioso come l’acqua, come ci ha spiegato meglio Mario Gornati, Chief Marketing Officer Azimut: “Proprio il sughero rappresenta uno dei temi fondamentali di questa installazione, perché ci troviamo a camminare in questa inusuale area di Milano che è la Darsena, che risale a Leonardo da Vinci, e camminiamo su questo tappeto fatto con più di due milioni di tappi di sughero riciclati. Perché il sughero consente il riciclo”.

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Come ogni anno non sono mancate le installazioni a cielo aperto nel cortile dell’Università degli Studi di Milano. Il titolo dell’edizione 2023 della mostra-evento è stato Design Re-Evolution. Una delle opere più interessanti è stata la microarchitettura “Oasi”, che ha tratto ispirazione dagli organismi naturali e con una serie di elementi in legno ha creato uno spazio dove sentirsi protetti ma anche connessi con l’esterno. Sempre legata a un’idea di architettura naturale è stata “Temporal”, una sfera di 6 metri di diametro ricoperta di muschio, una sorta di bozzolo che ha accolto i visitatori tra i suoni della foresta.

Ma non sono passate inosservate neppure “Grow Together, Grow Green”, una grande struttura di piante fatte per essere portate a casa e curate e “Urbansolid”, un'opera di street art tridimensionale che ritraeva i Moai dell’isola di Pasqua, invitando a riflettere sul concetto di deturpamento naturale. Infine, un’installazione collegata direttamente agli alberi, che grazie ai sensori Tree Talker dello scienziato Riccardo Valentini ha unito tecnologia, design e racconto della vita arborea.

Insomma, le ispirazioni non sono mancate. La design industry immagina un futuro green, non resta che trasformarlo in realtà.

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