Pupo fa dietrofront dopo le polemiche: "Non vado più a Mosca per fare il giurato, vi spiegherò poi le vere ragioni". Così il cantante ha rivelato a Dagospia di aver deciso di non parteciperà più come giudice al "Sanremo" russo: "È successo l’imprevedibile sulla mia partecipazione al festival Road to Yalta. In virtù di riflessioni e assorto nei miei pensieri nel viaggio che sto facendo verso il Belgio, ho deciso di non partire per Mosca. Il motivo? Non certo per le polemiche e per tutto ciò che è accaduto in questi giorni ma per un fatto che vi spiegherò più avanti. Sono molto chiaro con tutti...”. A criticare maggiormente la scelta del collega era stato Al Bano.
La partecipazione al festival -
Ad annunciare la partecipazione di Enzo Ghinazzi al Festival russo in via ufficiale i canali social della kermesse. La notizia ha fatto in poco tempo il giro del web rischiando di diventare un caso diplomatico. Evidente il rischio di strumentalizzazioni. Lo spettacolo dal 2014 andava in scena dal territorio occupato della Crimea e solo eccezionalmente, a causa della guerra in Ucraina, è stato spostato in territorio russo. Immediate le critiche e le polemiche sulla scelta, tra cui anche quella di Al Bano, artista molto amato in Russia.
Le polemiche -
La notizia della partecipazione di Pupo come membro della giuria del festival di musica internazionale russo giunto alla sua quinta edizione, ha scatenato un vero e proprio polverone, nonostante l'artista vi abbia preso parte anche in passato. L'elemento di novità è caratterizzato dal conflitto in Ucraina, argomento che verrà affrontato anche sul palcoscenico. Il sito ufficiale dello show annuncia che le "canzoni sovietiche sulla guerra verranno eseguite in diverse lingue del mondo in duetto con le star del palcoscenico russo" e il cantante italiano è "special guest", come si riporta con enfasi in home page. La semifinale di Road to Yalta si svolge il 29 aprile al Palazzo di Stato del Cremlino. Per la finale del 2 maggio è stato realizzato un teatro da 6mila posti.
La reazione di Al Bano -
La scelta di Pupo ha suscitato stupore e scandalo e molte sono state le voci critiche che si sono levate contro di lui. E tra queste anche quella di Al Bano Carrisi, un altro artista molto apprezzato in Russia: "Questa notizia mi lascia perplesso. Non posso rispondere per Pupo. Non so cosa ci sia dietro e non lo voglio neanche sapere. Sono arrabbiato. Non mi fa piacere sapere che lui andrà lì", ha commentato l'artista intervistato dal Messaggero: "Anch'io ho avuto richieste ma adesso la situazione è inaccettabile", ha continuato Al Bano aggiungendo: "Ha fatto le sue scelte. Non le condivido per niente, ma più che rimanere perplesso per il fatto che un collega abbia accettato un ingaggio da parte di un paese il cui governo ha iniziato una guerra che da più di un anno causa vittime innocenti, cosa posso fare? Me ne rimango qui, in attesa che la diplomazia blocchi questo passaggio tragico per la storia dell’umanità. E quando sarà il momento opportuno, sarò ben felice di fare due concerti per festeggiare la pace: uno a Kiev e uno nella Piazza Rossa di Mosca".
Anche nel 2021 Pupo fece da giurato e si esibì -
Il "leggendario italiano, il cantante che ha conquistato i cuori russi molto tempo fa - viene scritto sui social dell'evento in grande evidenza - è stato membro della giuria nel 2021 ed è stato addirittura protagonista sul nostro palco con una canzone". Canzone che viene ricordata con un videoclip ed è Bella ciao eseguita assieme al collega italiano Thomas Grazioso, al cantante russo Ernest Matskiavichius e alle musiciste della Otta-Orchestra.
Pupo amico dei russi -
Pupo è molto amato dal pubblico russo e non è la prima volta che vola nel Paese per motivi professionali, ha partecipato a numerose trasmissioni e ha anche commentato l'Eurovision russo. L'artista - che finora non ha preso posizione sulla guerra in Ucraina - non ha rilasciato commenti.
L'esibizione di Pupo -
II cantante, come da programma, dovrebbe cantare una canzone anche quest'anno. Si tratta del brano "C'è solo un attimo", scritta dal compositore russo Oleg Anofriyev e che Pupo ha interpretato più volte nei corso dei suoi tanti concerti in terra di Russia. A marzo 2022 il Centro culturale di Mosca a Roma ha postato un video dell'esibizione al piano del cantautore proprio di questo brano scrivendo "una canzone che accomuna i due popoli. "Ecco una parte del testo della canzone: "In questo mondo tempestoso tutto è un'illusione. C'è solo un attimo e tienilo stretto. C'è solo un attimo fra il passato e il futuro. Proprio questo attimo si chiama vita. Il riposo eterno difficilmente rallegra il cuore". E poi continua: "Ma per la stella... strappata via e che cade. Esiste solo un attimo, un attimo abbagliante. Chissà se incontrerò la fortuna o i guai. C'è solo un attimo: tienilo stretto. C'è solo un attimo tra il passato e il futuro. Quell'attimo che si chiama la vita".
Un festival schierato -
A non lasciare dubbi sugli ideali dell'evento musicale Denis Maidanov, vicepresidente del comitato cultura della Duma, che sulla stampa russa ha detto: "Le persone normali capiscono che l'allargamento della Nato a Est ha provocato quello che sta accadendo oggi in Europa. Ora l'Ucraina, poi la Polonia, poi la Slovacchia, la Romania, la Repubblica Ceca se continua così, saranno tutte trascinate nella guerra dall'America ... Pertanto, un gran numero di domande dai Paesi europei sottolinea l'importanza del festival Road to Yalta in ambito internazionale".
Pupo bandito dall'Ucraina -
Pupo non è più persona gradita in Ucraina. A rivelarlo è stato nel gennaio 2022 lo stesso artista dalle pagine di QN: "Il Ministero degli Esteri Italiano mi ha recentemente e ufficialmente informato che il Governo dell'Ucraina mi ha inserito nella lista nera, quella degli indesiderati, dei 'criminali'. In pratica, se mi presento alla loro frontiera, rischio di essere arrestato". Il cantante è stato bandito dal Paese per aver partecipato a un evento nella Crimea occupata dai russi ed è quindi finito al centro di un caso geopolitico molto delicato: "L'anno scorso ho partecipato al Festival russo della canzone di guerra a Jalta, in Crimea", ha spiegato "Peccato! Io comunque non mi fermerò. Continuerò a portare la mia musica in giro per il mondo. Dalla Russia all'Australia e ovunque mi sarà data la libertà di cantare le mie innocue canzoni. Per questo, il prossimo aprile, tornerò di nuovo in Crimea. Lo farò con convinzione e senza nessun timore".