In Sudan è stato infranto il cessate il fuoco che era stato istituito per consentire alla popolazione di mettersi in salvo. Nella capitale Khartoum sono infatti ripresi i combattimenti: l'esercito ha riferito di aver attaccato la città da tutte le direzioni con aerei e artiglieria pesante per stanare i rivali paramilitari (Rsf). Milioni di persone sono rimaste intrappolate nella capitale, dove il cibo scarseggia. L'Onu: situazione senza precedenti, parte un inviato.
Ripresi i combattimenti -
Nelle strade della capitale, dove è iniziato il conflitto, gli scontri sono ripresi. Aerei militari della Difesa sono stati visti sorvolare Khartoum e le vicine città di Omdurman e Khartom Bahri. Le Rsf hanno riferito che la loro base militare nell'area di Salha è stata attaccata e di aver risposto all'attacco. A nord di Khartum è stata schierata la Forza di riserva della polizia. Le Forze di supporto rapido hanno messo in guardia i vertici della polizia dal combattere al fianco delle Forze armate. Intanto sui social è stato diffuso un video che mostra la sede della Banca centrale del Sudan a Khartoum in fiamme.
Dichiarato lo stato di emergenza in due Stati -
Nel frattempo in due Stati del Sudan (quello di Gadaref nel sud-est, e del Nilo nel nord-est) è stato dichiarato lo stato di emergenza a causa del conflitto. Lo hanno deciso i rispettivi governatori. Con la dichiarazione di emergenza è stato vietato lo stoccaggio per scopi commerciali di carburanti, oli alimentari, zuccheri e farine. Il governo dello Stato di Khartum ha annunciato una vacanza forzata per tutte le istituzioni da oggi, 30 aprile, fino a nuovo avviso.
Primo volo di aiuti umanitari atterra a Port Sudan -
Un primo aereo che trasporta otto tonnellate di aiuti umanitari, in particolare attrezzature medico-chirurgiche e personale sanitario, nel Sudan in preda alla guerra civile è atterrato a Port Sudan, che dista 850 chilometri da Khartoum. Lo fa sapere la Croce Rossa internazionale. L'aereo è decollato da Amman. Lo spazio aereo sudanese è chiuso dal 15 aprile.
Onu: "Partirà un inviato" - Il Segretario generale dell'Onu Antonio Guterres ha dichiarato che invierà "immediatamente" in Sudan il coordinatore per le emergenze e gli aiuti umanitari, Martin Griffiths, in risposta alla situazione "senza precedenti" nel Paese, dove continuano gli scontri.