"L'idea iniziale è stata di Mirto. La maggior parte dei piani veniva studiata da lui". "Quarto Grado" manda in onda nuove immagini del processo dell'omicidio di Laura Ziliani, la vigilessa uccisa a Temù (Brescia), in cui la figlia Silvia Zani, imputata assieme alla sorella Paola e il fidanzato Mirto Milani, punta il dito contro quest'ultimo.
"Ha un modo particolare di relazionarsi con le cose che non gli vanno bene: tende a insistere, insistere, insistere", spiega la ragazza, ipotizzando di essere stata manipolata da lui. Soprattutto con le sedute di psicoterapia: "Lì non ci guardava, teneva il viso nascosto e parlava con una voce leggermente diversa. Noi dovevamo immaginare di avere davanti un'altra persona".
Ora, comunque, la storia tra i due è in pausa. "Ho bisogno di capire dove inizio io e dove finisce lui", continua Zani, raccontando di non leggere le lettere che Milani le invia. "Non voglio che il suo pensiero influisca più sul mio, voglio cercare per la prima volta di pensare con la mia testa".