A Potenza è stato fermato un uomo accusato dell'omicidio di un medico, Lorenzo Pucillo, avvenuto il 21 marzo nelle campagne di Pescopagano. Il cadavere di Pucillo era stato trovato il 22 marzo: in un primo tempo, si era ipotizzato che il medico fosse stato travolto e ucciso da un bovino appartenente al suo allevamento; successivamente però è stata rilevata una ferita d'arma da fuoco causata da un fucile. L'uomo fermato, il 41enne allevatore Giovanni Battista Errico, ha confessato il delitto
Errico avrebbe ucciso Pucillo dopo "pregressi litigi per ragioni di vicinato". Anche Pucillo, che aveva 70 anni, dedicava parte del suo tempo all'allevamento di bovini: i suoi animali avevano spesso sconfinato, invadendo le terre di Errico. Una circostanza che, nel tempo, ha portato a litigi fra i due uomini, culminati nel delitto del 21 marzo.
Il cadavere di Pucillo era stato trovato la mattina successiva fra la vegetazione, non lontano dalla sua azienda, nelle campagne di Pescopagano, un paese del Potentino a un passo alla Campania. Con il passare dei giorni, le indagini dei carabinieri hanno chiarito il quadro e il movente e l'attenzione si è concentrata su Giovanni Battista Errico e sui suoi contrasti passati con la vittima: sono stati ascoltati "numerosi testimoni" e sono state fatte intercettazioni telefoniche. I militari hanno esaminato tabulati telefonici ed eseguito esami del Dna e su armi (una delle quali è stata sequestrata). Ma le indagini, ha sottolineato la Procura, sono avvenute in un "clima omertoso".
Alla fine, però, la pista della lite per gli sconfinamenti degli animali ha portato alla svolta che gli inquirenti considerano definitiva, anche alla luce della "piena confessione" di Errico.