Strage di Erba, il procuratore di Como: "Ingiustificabili accuse ai magistrati. Sentenze non lasciano spazio a dubbi"
"La Procura tutelerà nelle sedi e con le forme opportune l'immagine deII'Ufficio, a difesa dei singoli magistrati e della loro correttezza professionale", ha aggiunto
Sulla richiesta di revisione del processo per la strage di Erba da parte del sostituto procuratore della corte d'appello di Milano Cuno Tarfusser, il procuratore di Como Massimo Astori ha detto: "Le espressioni del Pg contengono accuse di condotte abusive e illegittime se non di veri e propri reati a carico di magistrati della procura di Como, a distanza di 16 anni dai fatti, senza giustificazione alcuna".
"La responsabilità di Rosa Bazzi e Olindo Romano è stata affermata nei tre gradi di giudizio. I giudici hanno espresso valutazioni ampiamente positive delle prove raccolte dalla pubblica accusa e hanno accolto integralmente nei tre gradi di giudizio le richieste dei rappresentanti dell'ufficio del Pm. La lettura delle corpose e approfondite sentenze che hanno motivato la condanna all'ergastolo di entrambi gli imputati, atto imprescindibile e doveroso per chiunque intenda formulare pubblicamente osservazioni, non lascia spazio a perplessità", ha aggiunto Astori in un lungo comunicato.
"Tuteleremo la correttezza dei magistrati" - "La Procura della Repubblica di Como in questi 16 anni si è consegnata a un doveroso quanto rigoroso silenzio, guidata dal rispetto della legge, delle parti processuali e degli stessi condannati", ha scritto ancora il procuratore. "La Procura - ha proseguito - auspica che altrettanto rispetto sia adottato, nelle forme e nei contenuti, da tutti coloro che si accostano a questa drammatica vicenda, al cui fondo rimane il profondo dolore di chi ne è stato colpito. Tutelerà comunque, nelle sedi e con le forme opportune, l'immagine deII'Ufficio, a difesa dei singoli magistrati e della loro correttezza professionale".
Il caso - I coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi sono stati condannati in via definitiva all'ergastolo per l'omicidio di Raffaella Castagna, del figlio di 2 anni Youssef Marzouk, della nonna del piccolo Paola Galli e della vicina di casa Valeria Cherubini. Stanno scontando la pena: Olindo nel carcere di Opera, Rosa in quello di Bollate. Per loro il verdetto della Cassazione è stato emesso in via definitiva il 20 aprile 2010.