Non si placano i dubbi di Nadia Calvia, sorella di Davide, il pescatore ritrovato morto dieci giorni dopo che la barca su cui si trovava è affondata nel Golfo dell'Asinara. L'autopsia sul corpo ha rilevato la presenza di politraumi. Forse dovuti ai dieci giorni che il corpo ha passato in acqua tra onde e scogli. O forse dovuti a dei colpi ricevuti prima dell'annegamento. Con lui, in mare, c'era il cugino, Giovannino Pinna, che è stato ritrovato in gravi condizioni 24 ore dopo il naufragio su una spiaggia di Marritza, nella Marina di Sorso. "Soltanto Giovannino sa che cosa è accaduto", è lo sfogo di Nadia.
"Era con lui nella barca affondata - ha detto infatti la donna al Corriere della Sera" -. Soltanto Giovannino sa che cosa è accaduto e chi ha fatto del male a mio fratello. Perché tace? È ora che parli".
"Il mio assistito sta ancora male, sia fisicamente sia psicologicamente", riferisce Luca Barrocu, l'avvocato di Pinna, al momento indagato per naufragio colposo. "È sotto choc e appena starà meglio sarà a disposizione degli inquirenti per chiarire qualsiasi aspetto dell'incidente. Ha già fornito ai carabinieri una versione dei fatti, ma è disponibile a rispondere a ulteriori domande".
Il naufragio e il ritrovamento di Giovannino Pinna -
Giovannino Pinna e Davide Calvia, entrambi senza un lavoro fisso, erano cugini inseparabili. La sera del 12 aprile i due escono in mare nel Golfo dell'Asinara, nel tratto fra Stintino e Porto Torres. Quando la barca inizia ad avere i primi problemi, riescono a lanciare l'Sos. Ma al loro arrivo sul luogo del naufragio la Guardia costiera di Porto Torres non riesce ad individuare né i due cugini né l'imbarcazione.
Il giallo dell'imbarcazione -
Pinna e Calvi non possedevano una propria imbarcazione e, al momento, le indagini non sono riuscite a scoprire su quale barca si trovassero al momento del naufragio. Il 13 aprile, il giorno dopo l'incidente in mare, però viene denunciato il furto di un'imbarcazione dal porto di Porto Torres, vicino a dove è stata ritrovata la moto di Pinna e Calvia. I giubbotti salvagente ritrovati sui due cugini sarebbero inoltre compatibili con quelli presenti sulla barca rubata e mai stata ritrovata.
Incidente o omicidio? -
Dopo il ritrovamento del corpo di Calvia i dubbi sulla vicenda sono andati moltiplicandosi. Il torace schiacciato e traumi plurimi possono essere dovuti solo con gli urti contro gli scogli o sarebbero stati la conseguenza di un pestaggio? Tra le ipotesi che emergono c'è anche quella che i due cugini, forse trovati a depredare reti e palamiti, siano stati puniti di chi li aveva calati.
Per Nadia Calvi solo Giovannino può fare luce sulla vicenda: "Giovannino sta meglio; ricorderà se la barca l’hanno rubata o gliel’hanno prestata - ha raccontato ancora al Corriere della Sera -. Erano soli o c’era qualcun altro che ha fatto del male a mio fratello? Non lo accuso, ma perché non parla?".